GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

GNGTS 2018 S essione 2.1 293 e, allo stesso tempo, di fare uno switch su EMTCv2 per avere a disposizione un maggior numero di informazioni relative ad un evento. Grazie alle caratteristiche della Webapp, l’utente può scegliere le informazioni che desidera visualizzare, può interrogare ogni livello disponibile, filtrare le informazioni da un gruppo di livelli, scaricare informazioni sotto forma di tabelle e può stampare mappe personalizzate. Utilizzando il dispositivo “Select Layers”, è possibile decidere quali dati visualizzare dai livelli a disposizione (EMTC, punti di osservazione di ITED, runup, inondazione, etc.). Il dispositivo “Attribute table” consente invece all’utente di vedere ed esportare le informazioni contenute nelle tabelle del database scegliendo tra molteplici possibilità di selezione (ad es.: selezione per data, per reliability, per causa, località o per una combinazione di questi parametri). La Webapp ha anche uno strumento “Print” che rende possibile esportare e stampare le mappe dei risultati delle specifiche interrogazioni fatte dall’utente, o mappe con una visione generale del database. ITED è stato realizzato principalmente per venire incontro alle necessità della comunità scientifica che si occupa di problematiche relative all’hazard da tsunami, in quanto consente di ottenere informazioni utili che possono migliorare la conoscenza di quanto e come il territorio nazionale sia esposto al rischio tsunami. Il database contiene un considerevole numero di dati di alta qualità che possono contribuire a validare la valutazione dello tsunami hazard lungo le coste italiane. Bibliografia Guidoboni E., Ferrari G., Mariotti D., Comastri A., Tarabusi G., Sgattoni G., Valensise G. (2018) - CFTI5Med, Catalogo dei Forti Terremoti in Italia (461 a.C.-1997) e nell’area Mediterranea (760 a.C.-1500) . Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). http://storing.ingv.it/cfti/cfti5/ Locati M., Camassi R., Rovida A., Ercolani E., Bernardini F., Castelli V., Caracciolo C.H., Tertulliani A., Rossi A., Azzaro R., D’Amico S., Conte S., Rocchetti E. (2016). DBMI15, the 2015 version of the Italian Macroseismic Database. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. doi :http://doi.org/10.6092/INGV.IT-DBMI15 Maramai A., Brizuela, Graziani L., 2014 The Euro-Mediterranean Tsunami Catalogue , Annals of Geophysics, 57, 4, S0435; doi:10.4401/ag-6437 Rovida A., Locati M., Camassi R., Lolli B., Gasperini P. (eds), 2016. CPTI15, the 2015 version of the Parametric Catalogue of Italian Earthquakes. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. doi :http://doi.org/10.6092/ INGV.IT -CPTI15 QUANTO MANCA AL RILASCIO DEL NUOVO MODELLO DI PERICOLOSITÀ SISMICA NAZIONALE? C. Meletti 1 ,W. Marzocchi 1 , V. D’Amico 1 , L. Luzi 1 , F. Martinelli 1 , B. Pace 2 , M. Pignone 1 , A. Rovida 1 , F. Visini 1 e il gruppo di lavoro MPS16 1 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Italy 2 Università di Chieti-Pescara, Italy Dopo quasi 4 anni di intensa attività, l’aggiornamento del modello di riferimento della pericolosità sismica in Italia non è stato ancora rilasciato. Un’iniziativa la cui durata era inizialmente prevista di 2 anni, ha richiesto il doppio del tempo. Vogliamo quindi raccontare cosa si è fatto in questo periodo e come mai sia servito più tempo del previsto. Nell’aprile 2015 è stata aperta una call per chiedere contributi alla comunità nazionale in termini di idee, proposte, dati. Circa 150 ricercatori di università, enti, amministrazioni diverse hanno risposto con entusiasmo. Questa scelta di allargare il più possibile la platea di contributi è un valore di per sé, al quale abbiamo puntato per far sì che il modello finale abbia un consenso ampio nella comunità scientifica di riferimento. Di contro, avere così tante attività in corso ha comportato una dilatazione dell’interazione tra il gruppo di coordinamento e i singoli gruppi

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