GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

GNGTS 2018 S essione 2.1 307 pulse-like , data la vicinanza dei siti alle sorgenti. Questi criteri ci hanno permesso di scegliere sette accelerogrammi reali per ogni sito d’indagine, spettro-compatibili in media con lo spettro obiettivo (Fig. 2). Discussioni. Per discutere ed evidenziare le differenze tra il nostro approccio con quello che è alla base della normativa sismica italiana (MPS04; Stucchi et al. , 2011), abbiamo confrontato gli UHS calcolati per il 10% di probabilità di eccedenza in 50 anni ottenuti con i due diversi approcci (Fig. 3a). Per valutare l’impatto delle conoscenze geologiche e paleosismologiche acquisite dopo la sequenza sismica del 2016, abbiamo inoltre confrontato la pericolosità al sito di Norcia, tenendo in considerazione le variazioni dei parametri geometrici e cinematici delle sorgenti coinvolte nella sequenza. La Fig. 3a ci mostra come con il nostro approccio otteniamo UHS sensibilmente più gravosi, specie per periodi <0.3s, rispetto a quelli ottenuti dalla mappa sismica nazionale. Queste differenze sono dovute essenzialmente a due motivi: i) le diverse relazioni empiriche di attenuazione utilizzate, e ii) i differenti approcci e dati di input utilizzati per condurre le analisi. Meletti et al. (2016) mostrano come con le recenti relazioni di attenuazione si ha una stima della pericolosità maggiore, per periodi di accelerazione spettrale pari a 0.3s, rispetto a quella che si ottiene con quelle utilizzate nel modello nazionale (MPS04). Le differenze inoltre sono dovute anche ai diversi cataloghi utilizzati (CPTI04 in MPS04, CPTI15 più faglie in questo lavoro) e ai diversi approcci. La mappa nazionale, infatti, è ottenuta seguendo il classico approccio Cornell (1968), dove i tassi di sismicità sono spalmati su ampie zone sismogeniche. Non a caso, gli UHS provenienti da MPS04 per i comuni di L’Aquila, Sulmona e Norcia sono molto simili tra di loro perché questi tre comuni ricadono all’interno della stessa zona sismogenica. Con l’approccio utilizzato in questo lavoro, invece, riusciamo a modellare e a discriminare una differente distribuzione spaziale e un diverso pattern delle stime Fig. 2 - Spettri di risposta degli accelerogrammi reali selezionati per i quattro siti, dove T è il periodo in secondi e Sa è l’accelerazione spettrale in g. La linea nera rappresenta la media dei sette spettri, mentre quella blu rappresenta l’UHS utilizzato come spettro obiettivo.

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