GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale
GNGTS 2018 S essione 2.1 349 Sismico Italiano ( BSI ), dal 1983 ad oggi. Quest’ultimo è stato completamente ricalcolato a partire dal 1985, fornendo nuove stime sia in termini di localizzazione che di magnitudo. I cataloghi regionali che vanno considerati sono, almeno in una prima fase, 1) OGS dal 197 7, 2) Università di Genova dal 1990 , 3) Università della Calabria dal 2013 e 4) Rete Regionale Umbria-Marche dal 1996 al 2009 . Purtroppo altri cataloghi regionali disponibili non forniscono tutte le informazioni necessarie per procedere ad una valutazione della qualità delle localizzazioni e delle magnitudo. Esistono poi una serie di cataloghi globali che contengono molte soluzioni per il territorio italiano. I principali sono il bollettino ISC che è in fase di ricostruzione (per il quale le nuove soluzioni sono attualmente quelle del periodo 1964-1979 e dal 2010 ) e che attualmente è disponibile fino a tutto il 2015 , l’ ISC-EHB che è stato completamente ricostruito nel periodo 2000-2014 e per il quale è prevista la ricostruzione nel periodo 1964-1999 , nonché l’estensione per gli anni più recenti ed, infine, l’ ISC-GEM che comprende attualmente il periodo 1904-2014 e che viene continuamente migliorato con almeno un aggiornamento annuale. Infine per quanto riguarda la stima del momento sismico e della conseguente magnitudo momento Mw , sono disponibili il catalogo Global CMT dal 1976 , l’ RCMT , per il quale, includendo gli eventi dell’ Italy Data Set , la data di inizio viene anch’essa fatta risalire al 1976 , il TDMT che inizia nel 2004 e l’ ETHZ dal 1999 al 2006 . Si è al momento deciso di non procedere all’utilizzo dei dati USGS-NEIC , in quanto le poche magnitudo momento disponibili per il territorio italiano non sono facilmente rapportabili alle altre. In questa prima fase vengono considerati solo gli eventi accaduti dal 1987 in poi, anche se nei prossimi anni si prevede di estendere il catalogo dall’inizio dell’era strumentale agli inizi del ‘900. Come parametro per scegliere la migliore localizzazione, generalmente si preferiscono i cataloghi nazionali o regionali scegliendo la soluzione che presenta il valore più basso di rms/ (#. fasi) 2 . Si è scelta tale parametrizzazione in quanto diventa estremamente semplice ottenere bassi valori di rms riducendo il numero di fasi utilizzate. Per ciascun evento la magnitudo viene calcolata seguendo il medesimo approccio di Gasperini et al. (2013), la magnitudo momento Mw corretta se disponibile o un proxy di questa ottenuto applicando il metodo GOR come proposto da Lolli e Gasperini (2012). L’unica differenza nell’approccio è che nel caso in cui siano disponibili delle stime di Mw sia di fonte Global CMT che di fonte RCMT si è seguita la medesima filosofia dell’ Italiy Data Set , ossia fino al 2004 si scelgono le soluzioni Global CMT se Mw>5.5 altrimenti si preferisce quella RCMT . Dal 2004 la soglia viene abbassata a Mw>5 . La motivazione è dovuta al fatto che i due gruppi utilizzano essenzialmente il medesimo codice anche se il gruppo INGV preferisce utilizzare delle frequenze più alte. I due dati sono quindi correlati e vi è un elevato rischio di peggiorare la soluzione. Il catalogo così ottenuto risulta statisticamente completo dal 1987 da Mw=2.4 per profondità inferiori a 40 km , sull’area che corrisponde alla griglia 5’ utilizzata per modelli di pericolosità dell’ INGV , con esclusione della fascia ionica a sud di Calabria e Puglia. Il catalogo, di cui qui viene presentata una versione beta, verrà rilasciato probabilmente nel primo quadrimestre del 2019 sul sito www.seisrisk.org Esso verrà periodicamente aggiornato e verrà fornito un codice fortran per aggiungere autonomamente i dati più recenti, scaricabili dal sito INGV tramite Quake ML . Bibliografia Gasperini P., Lolli B. and Vannucci G.; 2013: Empirical Calibration of Local Magnitude Data Sets Versus Moment Magnitude in Italy . Bull. Seism. Soc. Am., 103 , 4, 2227-2246 pp., doi: 10.1785/0120120356. Lolli B. and Gasperini P.; 2012: A comparison among general orthogonal regression methods applied to earthquake magnitude conversions. Geophys. J. Int., 190, 2, 1135-1151 pp., doi: 10.1111/j.1365-246X.2012.05530.x.
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