GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

350 GNGTS 2018 S essione 2.1 DOVE POTREBBE AVVENIRE IL PROSSIMO GRANDE TERREMOTO IN ITALIA P. Harabaglia 1 , V. Marchitelli 1 , C. Troise 2 , G. De Natale 2 1 Scuola di Ingegneria, Università della Basilicata, Italy 2 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Italy  Oggi è abbastanza chiaro quali siano le aree a maggiore pericolosità del territorio italiano. Da una decina di anni esiste una mappa (Meletti, 2007) di pericolosità sismica che dà una buona indicazione di quali siano le aree soggette a terremoti di magnitudo elevata. Tuttavia non esiste una stima su quali siano le zone in cui probabilmente si verificherà il prossimo grande evento. Qui vogliamo proporre un metodo qualitativo che possa permettere di individuare tali zone. La prima osservazione deriva dall’analisi del catalogo macrosismico CPTI15 (Rovida et al. , 2016): sebbene il catalogo sia completo per M>6 solo negli ultimi 400 anni, sembra che non vi siano repliche esatte di eventi di tale magnitudo. Forse si sono fratturate le medesime faglie ma certamente non le medesime asperità. Tuttavia vi è una seconda caratteristica che si evince chiaramente da tale catalogo: gli eventi tendono a raggrupparsi nello spazio, ossia eventi spazialmente isolati come quello del 1968 del Belice sono relativamente rari. Anche eventi di magnitudo più bassa mostrano il medesimo comportamento: difficilmente si ripetono nel medesimo luogo nell’arco di alcuni secoli ma possono in un certo senso essere dei precursori ad eventi più importanti, quale il precursore del sisma del 1693 della Sicilia orientale. Da quanto visto sopra abbiamo una certezza: è probabile che il prossimo sisma importante avvenga in prossimità di un evento di magnitudo egualmente importante presente nel catalogo CPTI15 o in prossimità di eventi di magnitudo minore (maggiore comunque di 5.5 ) avvenuti negli ultimi 150-200 anni. Ciò permette di formulare un’ipotesi di lavoro che consenta l’utilizzo di dati strumentali: l’asperità da cui si evolverà il prossimo terremoto importante è bloccata; quindi eventi strumentali lungo tale asperità devono essere pressoché assenti. In realtà dovrebbero essere totalmente assenti ma l’incertezza sulle localizzazioni potrebbe far sì che qualche sisma con M>2 o 3 possa sembrare localizzato nell’area bloccata. Inoltre è logico che in prossimità di Fig. 1 - Griglia della densità di eventi il giorno precedente al sisma dell’Aquila del 2009. In rosso i nodi con un numero di eventi superiore alla media, in arancio un numero di eventi pari a quello medio, colori tendenti al giallo e al bianco con un numero decrescente di eventi.

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