GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale
GNGTS 2018 S essione 2.2 367 SCENARI DI DANNO POST SISMA PER LA GESTIONE DEI SOCCORSI SANITARI M. Santini 1 , R. Ferlito 1 , M. Picone 1 , A. Albano 2 1 PCM, Dipartimento Protezione Civile Nazionale, Italy 2 Freelance Introduzione. Nella sua storia l’Italia ha registrato numerosi eventi sismici distruttivi, con un alto numero di vittime e un’enorme quantità di danni. Una risposta pronta ed efficace in emergenza è essenziale per la mitigazione dell’impatto di un evento sul territorio. Sono quindi importanti le attività di pianificazione e previsione, sia delle caratteristiche dell’evento sia delle sue conseguenze sul territorio. Immediatamente dopo un evento sismico importante si verifica una rapida, ma temporanea, inadeguatezza tra i bisogni sanitari delle persone coinvolte e i mezzi di soccorso immediatamente disponibili. La strategia utilizzata per l’organizzazione dei piani di prevenzione sanitaria dovrebbe essere tarata su dati di scenario post sisma che integrino le valutazioni relative a morti e feriti con la disponibilità e dislocazione di risorse sanitarie utilizzabili. Il presente lavoro si inserisce nell’ambito delle attività di ricerca di una metodologia per la valutazione della distribuzione sul territorio dei danni alla popolazione provocati dal sisma, stimati come numero di morti e feriti suddivisi, questi ultimi, sulla base delle patologie attese e del loro livello di gravità, in dipendenza delle caratteristiche di danneggiamento dell’edificato. Queste stime, insieme con il censimento delle risorse sanitarie, consentono l’ottimizzazione delle attività di soccorso alla popolazione coinvolta nell’emergenza. Il rischio sismico e la Protezione Civile. Il Dipartimento della Protezione Civile dispone di strumenti e conoscenze per la valutazione e stima delle conseguenze di un sisma sul territorio, in termini di perdite subite dalle abitazioni e dalla popolazione ed elabora scenari di danno post sisma per l’intero territorio nazionale a scala municipale utilizzando un Sistema Informativo territoriale per la Gestione dell’Emergenza (SIGE) (Di Pasquale et al. , 1997). Si tratta di un sistema GIS che, grazie ad una ricca banca dati, è in grado di fornire un quadro territoriale dell’area coinvolta dall’evento (localizzazione, estensione dell’area maggiormente colpita; numero di abitazioni e residenti; presenza e tipologia di reti dei trasporti; vie di comunicazione, servizi, ecc.), una stima delle perdite attese sull’edificato (edifici crollati, inagibili e danneggiati), il corrispondente danno economico e l’impatto che l’evento ha sulla popolazione in termini di coinvolti in crolli e senza tetto con una risoluzione a scala municipale. Ma per la pianificazione delle attività di intervento sanitario in emergenza e per lo sviluppo delle misure di prevenzione è utile stimare la possibile distribuzione sul territorio delle diverse tipologie di ferito e relative gravità e cause da correlare con la “capacità di prestazione” delle strutture sanitarie presenti. Lo strumento di lavoro è quindi quello epidemiologico. È per questo che si sono avviate attività per impostare una metodologia utile a specificare le singole patologie attese a seguito di un evento sismico ed il livello di gravità in dipendenza dalle caratteristiche di danneggiamento dell’edificato. A questo scopo sarebbe importante avere una banca dati dei feriti correlati all’edificio in cui è avvenuto il loro ritrovamento perché consentirebbe di modellare le funzioni di correlazione tra tipologie/gravità dei feriti attesi e tipologie di edifici in dipendenza dell’evento sismico occorso. Informazioni di questo tipo, in fase di emergenza e di prevenzione, hanno ripercussioni importanti in vari campi, tutti concorrenti alla riduzione dell’impatto del terremoto sul territorio e all’ottimizzazione di dimensionamento e dislocazione delle risorse utili alla risposta di protezione civile. Allo stato attuale, è possibile reperire numerose banche dati (Hodgetts T. et al. , 2004) (AlexanderD., 1985-2000) (ArmenianHK. et al. ,1992) contenenti informazioni epidemiologiche riferite a terremoti storici, ma in esse non c’è riferimento alcuno all’edificio di ritrovamento dei feriti. L’informazione di cui si necessita è dunque banale, ma paradossalmente mancante nelle banche dati esistenti. In sintesi, il dettaglio sanitario è disponibile negli archivi delle schede
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