GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale
368 GNGTS 2018 S essione 2.2 di triage e dei verbali delle squadre di soccorso e recupero; quello sulla localizzazione esatta degli edifici danneggiati si trova invece nelle schede tecniche di rilievo del danno all’edificato. Purtroppo non c’è un codice univoco nelle due tipologie di schede che consenta di correlare il ferito con il corrispondente edificio di ritrovamento. In questo lavoro si rappresenta l’adattamento di una metodologia elaborata sulla base di dati rilevati in varie parti del mondo (Goncharov S.F., 1997) alla realtà italiana. La metodologia è stata sviluppata mediando l’impatto sul territorio di un alto numero di terremoti, con caratteristiche estremamente eterogenee, e occorsi su un gran numero di realtà diverse ed applicandola all’eventuale ripetersi oggi dell’evento dell’11 gennaio 1693 in Sicilia Orientale. Terremoto dell’11 gennaio 1693 e inquadramento geologico-strutturale dell’area. In fig.1a è riportata la Carta Geologica della Sicilia (ISPRA, unict e INGV, 2016) da cui si evince che l’area interessata dal terremoto del 1693 è costituita dal plateao carbonatico, sul quale si impostano l’Etna e depositi alluvionali frammisti a prodotti piroclastici, questi ultimi provenienti dall’attività vulcanica dell’Etna (v. figg.1a, 1c e 1d).
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