GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

GNGTS 2018 S essione 2.2 369 L’evento, di cui in fig.1b è riportata la mappa delle Intensità (Barbano e R. Rigano), fu preceduto da un forte foreshock il giorno nove gennaio, che produsse molti danni con intensità macrosismica tra l’VIII ed il IX grado MCS per Siracusa e dell’VIII grado per Catania. Il mainshock dell’11 gennaio, sommato al foreshock del 9 gennaio, complessivamente per una Intensità macrosismica dell’XI grado (Barbano e Rigano, 1970), rase al suolo i centri colpiti. A Catania ci furono circa 11900 vittime, i tre quarti della popolazione. Al mainshock dell’undici gennaio fece seguito la liquefazione delle sabbie, che coinvolse una vasta area nella piana di Catania con la formazione di oltre cinquanta grandi sorgenti di acqua e acqua e zolfo, che si mescolarono con i sedimenti alluvionali formati da sabbia e prodotti piroclastici dell’Etna, fluendo e devastando la Piana, per circa 12 ore. L’incertezza del dato macrosismico ha portato a soluzioni significativamente differenti, non permettendo la correlazione dell’evento con strutture attive conosciute (Barbano e R. Rigano, 1970). Gli effetti sul costruito arrivarono ad interessare 14000 kmq con danni maggiori, ma un’area molto più vasta, comprendente anche la Calabria meridionale, con danni comunque di rilievo. Distruzioni vastissime si verificarono in tutti i centri della Val di Noto. Crolli molto estesi subirono Siracusa, Caltagirone, Vittoria, Comiso. In 70 centri si verificarono danni maggiori o uguali al IX grado MCS. Ai tempi si contarono complessivamente circa 60000 vittime (catalogo dei forti terremoti 461 a.C.-1997-CFTI). Applicazione della teoria base del lavoro di Goncharov per la stima dello Scenario di danno conseguente al ripetersi oggi dell’evento del 1693. L’elaborazione dello scenario di danno conseguente al ripetersi oggi dell’evento del 1693 (Mw=7.4 catalogo CPTI2) effettuata con il Sistema Informativo Territoriale del DPC (SIGE), ha fornito il seguente quadro: • Comune epicentrale: Sortino • Comuni coinvolti: 497 • Comuni colpiti con I≥VIII grado: 120 • Comuni colpiti con I≥IX grado: 83 • Abitazioni crollate: 47376 • Abitazioni inagibili: 272121 • Coinvolti in crolli: 141599 • Morti: 35374 (con una forchetta che va da 20000 a 50000) • Feriti: 106123 • Senza tetto: 862574 Nella tabella 1, riportata di seguito, gli effetti sono rappresentati per intensità macrosismica. Tab. 1. Int.MCS Abitazioni Crollate Abitazioni Inagibili Coinvolti in crolli Senza tetto 12 10662 12096 30680 32242 11 19527 29112 63364 74743 10 8873 54734 27176 180297 9 6059 75962 15680 290792 8 1485 44633 2735 99549 7 647 37650 1440 108576 6 123 12708 422 59086 A partire da questi risultati si è pervenuti ad un’ipotesi di distribuzione territoriale delle tipologie di ferite attese mediante un’applicazione ragionata della teoria base del lavoro di Goncharov. Alcuni degli interessanti risultati ottenuti sono esemplificati nella tabella 2. Le ferite sono state rappresentate non solo per tipologia ma anche per gravità (evidenziata in rosso), rifacendosi ai codici di colore utilizzati per la classificazione dei feriti nelle tecniche di triage.

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