GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale
380 GNGTS 2018 S essione 2.2 Il tab “Mappe” è il cuore della piattaforma e consente di caricare i file di input che serviranno per elaborare le mappe di danno, le mappe di rischio e quelle di scenario. Il primo file di input è il database di esposizione/vulnerabilità, in cui l’utente assegna la classe di vulnerabilità agli edifici presenti nel database ISTAT in funzione della tipologia strutturale (cemento armato, muratura, altro), dell’epoca di costruzione e del numero di piani. Il secondo file di input è quello che descrive, in termini di media e deviazione strandard, i parametri delle curve di fragilità da associare alle diverse classi di vulnerabilità degli edifici. In accordo con la letteratura, le curve di fragilità sono definite da una distribuzione lognormale. Per calcolare le mappe di danno sono sufficienti questi due elementi, da combinare con l’hazard derivante dalle NTC08 già presente all’interno della piattaforma. L’utente può scegliere il database di esposizione/vulnerabilità, il set di curve di fragilità, la regione d’Italia per la quale svolgere il calcolo (o tutta Italia), il tipo di suolo da assegnare (uguale per tutto il territorio), la tipologia di analisi (danno condizionato o incondizionato) e infine può anche scegliere se prendere in considerazione tutti i comuni oppure solo quelli che appartengono ad una determinata classe demografica, ad esempio solo i comuni con meno di 3000 abitanti. Sulla base di tutte queste indicazioni la piattaforma crea i file di input di OQ, li invia al motore di calcolo ed elabora l’output rendendolo disponibile all’utente sotto forma di mappa e di tabella. In Fig.2 è mostrato un esempio di mappa di danno condizionato. All’interno del tab “Mappe” è anche possibile generare le mappe di rischio. Mentre le mappe di danno forniscono il numero di edifici, % edifici, numero di abitazioni, % abitazioni, superficie e popolazione che raggiungono i 5 livelli di danno della scala EMS98 (Grünthal, 1998), le mappe di rischio combinano i risultati delle mappe di danno fornendo le perdite in termini di vittime, feriti e perdite economiche e l’impatto in termini di Agibili, Inagibili nel breve periodo, Inagibili nel lungo periodo e Collasso. In particolare l’utente può scegliere se inserire i coefficienti di combinazione dei diversi livelli di danno per il calcolo delle perdite e dell’impatto oppure se utilizzare i valori di default preinseriti nella piattaforma mostrati in Fig.3. Il penultimo tab a disposizione è il tab “Scenari” dal quale è possibile lanciare il calcolo di scenari real-time che utilizzano come input sismico le shakemap in PGA (Peak Ground Acceleration) precaricate sulla piattaforma. Ad ora le shakemap inserite sono quelle relative ai terremoti avvenuti in Italia dal 1976 (terremoto del Friuli) al 2012 (terremoto dell’Emilia) Fig. 2 - Mappa di danno condizionato per periodo di ritorno di 475 anni in termini di % di edifici che raggiungono il livello di danno D2.
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