GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale
GNGTS 2018 S essione 2.2 425 In tal senso anche la valutazione dei danni post-evento, oltre a supportare una conoscenza sempre migliore dei meccanismi di collasso e danno degli edifici e fra questi quelli attribuibili a fattori di amplificazione o a fenomeni di instabilità indotta, dovrebbe essere estesa all’insediamento e all’intera area urbanizzata nel suo insieme, comprese le reti di servizio. In tal senso stiamo proponendo di sviluppare dei metodi di “analisi forense” del disastro a supporto della pianificazione urbanistica, intendendo una disamina puntuale delle cause che hanno originato il danneggiamento e la perdita di funzionalità delle reti, dei servizi e delle attività economiche, evidenziando il ruolo che i piani urbanistici hanno avuto nel determinare le condizioni che hanno portato al danno (Wantim et al. 2018). Nel contempo, un modo per meglio supportare le scelte di urbanisti e della stessa cittadinanza con interessi nelle aree edificabili, potrebbe essere quello di rappresentare sulla mappa l’incremento di costo nella costruzione corrispondente all’esigenza di progettare e costruire per una forzante sismica superiore a quella che si avrebbe in un’area che non amplifica. Nella stessa linea di pensiero si potrebbe produrre una mappa che mostri i danni e la rispettiva quantificazione economica in un’area che amplifica o nella quale si potrebbero produrre fenomeni di instabilità. Mentre la prima mappa potrebbe essere efficace nelle scelte di sviluppo futuro, la seconda è utile nel definire le priorità di intervento e comunque indicare delle criticità rispetto alla gestione del costruito già esistente e di eventuali operazioni di recupero, trasformazione, sostituzione. Alcuni spunti di riflessione rispetto ad uno stato dell ’ arte davvero molto carente. Per superare uno stato dell’arte piuttosto carente, proponiamo di discutere la nostra proposta, che poggia su tre pilastri. Il primo riguarda la costruzione di quadri conoscitivi condivisi che rappresentino il territorio oggetto di piano e progetto non solo dal punto di vista della pericolosità delle singole aree, ma anche dal punto di vista del rischio, inglobando in tal senso valutazioni di esposizione, vulnerabilità delle strutture e del territorio. Il secondo pilastro consiste nell’identificazione puntuale dei diversi tipi di piano e dei rispettivi strumenti tecnici di pianificazione e progettazione che possono essere utilizzati per gestire a diversi livelli e con diversi gradi di intensità il rischio valutato nella parte conoscitiva. Il terzo pilastro consiste nella proposta di una pianificazione adattiva, che faccia del monitoraggio del piano e del progetto e delle stesse misure di prevenzione un elemento cardine, che richiede il contributo di più soggetti, di più competenze e tenga conto della temporalità del cosiddetto “ciclo dei disastri”, della loro durata e del tempo necessario affinché le misure diventino efficaci. Bibliografia Galderisi A.; 2018: The smart city metaphor to foster collaborative and adaptive decision making proceses in face of climate issues. In Galderisi A. e Colucci A (cur.) Smart, resilient and traqnsition cities. Elsevier. McLoughlin B.; 1973: La pianificazione urbana e regionale. Un approccio sistemico. Marsilio. Mejri O., Mendoza M.; 2017: Disaster risk reduction knowledge and strategies supporting spatial planning actions: analysis of gaps and opportunities in Italy, in AA. VV. (2017), Atti della XX Conferenza Nazionale SIU, Roma 12-14 giugno 2017, Planum Publisher. Rose A.; 2004: Economic Principles, Issues, and Research Priorities of Natural Hazard Loss Estimation. In Okuyama, Y., Chang, S. (Eds.), Modeling of Spatial Economic Impacts of Natural Hazards, Heidelberg, Springer. Saunders W., Kilvington M.; 2016: Innovative land use planning for natural hazard risk reduction: A consequence- driven approach from New Zealand. International Journal of Disaster Risk Reduction 18: 244–255. Seher, Löschner; 2017: Anticipatory Flood Risk Management – Challenges for Land Policy. In E. Hepperle, R. Dixon-Gough, R. Mansberger (cur.), Land Ownership and Land Use Development. vdf Hochschulverlag AG an der ETH Zürich. Treu M.C.; 2009: I fattori ambientali, territoriali e tecnici nella pianificazione di situazioni sensibili e di aree a rischio. In M.C. Treu (cur.) Citta sicurezza salute. Franco Angeli. WantimM., Bonadonna C., Gregg C., Menoni S., Frischknecht C., Kervyn M., Ayonghe S.; 2018: Forensic assessment of the 1999 Mount Cameroon eruption, West-Central Africa, Journal of Physical Volcanology and Geothermal Research White G.F., Kates R., Burton I.;2001: Knowing better and losing even more: the use of knowledge in hazard management. In Environmental Hazards, vol. 3:3.
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