GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

430 GNGTS 2018 S essione 2.2 Nella seconda fase, per ciascuna TLS dei diversi DG e tenendo conto della variabilità dei parametri sismici definita nella prima fase, è stato generato un campione di profili sismo- stratigrafici ciascuno costituito mediamente da un centinaio di profili. In particolare, tramite la procedura implementata nel codice STRATA (Rathje e Kottke, 2013), per ciascun elemento del campione e per i diversi accelerogrammi rappresentativi della pericolosità locale, sono stati definiti gli spettri di risposta in accelerazione del moto in superficie. In questo modo, è stato possibile generare, per ogni TLS, una popolazione di FA usando l’ Eq. (1): in particolare, per la prima stesura degli abachi, i valori di FA sono stati calcolati per gli intervalli di periodi 0.1-0.5 s e 0.5-1 s. La terza fase è stata dedicata alla costruzione degli abachi veri e propri in forma di tabelle dove per ciascuno dei 3 DG e per ciascuno dei 2 intervalli di periodi scelti viene determinato il valore di FA: in particolare, tale valore corrisponde al 75° percentile della totalità dei profili considerati riferiti ad una specifica combinazione dei due parametri sperimentali diagnostici, ovvero Vs 30 (o Vs H ) e f 0 . Nella prima stesura, sono stati prodotti 2 coppie di abachi (uno per ciascuno dei due intervalli di periodi di riferimento) per ciascuno dei DG individuati: una coppia riferita ai casi dove il substrato sismico si trova a profondità maggiori di 30 m, ed una riferita ai casi in cui quest’ultimo si trova a profondità minore di 30 m. Per il Dominio Terrigeno, vista la mancanza di TLS caratterizzate da un substrato sismico a profondità minore di 30 m, è stata realizzata solo la coppia di abachi riferita a profondità maggiori. Infine, per facilitare i professionisti all’individuazione del DG di appartenenza per la località di interesse, è stata fornita una tabella con un’attribuzione di massima del Comuni marchigiani al dominio di riferimento. Procedura di validazione e integrazione degli abachi. Come accennato in introduzione, la procedura di validazione è stata effettuata prendendo in considerazione i dati geologici e geofisici nonché i risultati delle analisi di risposta sismica locale (RSL) ottenuti dagli studi di MSIII dei Comuni marchigiani appartenenti alla Macroarea “Marche 1”. Per rendere possibile la comparazione tra i due tipi di FA, è stato necessario ricostruire gli abachi per i 3 intervalli di periodi oggetto delle analisi RSL negli studi di MSIII, ovvero 0.1-0.5 s, 0.4-0.8 s e 0.7-1.1 s. Per stimare i valori di FA tramite l’utilizzo degli abachi, per prima cosa sono stati recuperati tutti i profili di V S appartenenti alle zone stabili suscettibili di amplificazione sia ottenuti direttamente (misure di down-hole), sia indirettamente (inversioni congiunte di curve MASW e HVSR). Dopo aver individuato il DG di riferimento del Comune preso in considerazione, per ciascun profilo è stata stimata la profondità del substrato sismico (maggiore o minore di 30 m) e di conseguenza i valori di Vs 30 o Vs H . Il valore di FA corrispondente per ciascuno dei tre intervalli di periodi di riferimento è stato individuato incrociando l’informazione riferita alle V S con il valore di f 0 identificato dalla misura HVSR realizzata più vicina al down-hole (per i profili stimati direttamente) oppure da quella considerata per l’inversione congiunta (per i profili stimati indirettamente). La terna di FA individuata attraverso gli abachi per ciascun profilo di V S è stata confrontata con la terna associata a ciascuna zona stabile suscettibile di amplificazione stimata dalle analisi RSL della MSIII. Visto che i valori di FA degli abachi sono stati definiti come stime cautelative, è stato necessario individuare la quantità dei casi dove i valori di FA della MSIII eccedevano rispetto a quelli definiti dagli abachi. In particolare, ci si aspetta che i valori definiti negli abachi siano caratterizzati da una probabilità di eccedenza del 25% (ovvero nel 75% dei casi il valore dovrebbe risultare conservativo). Per valutare la probabilità che il numero delle non eccedenze osservate sia stata una semplice fluttuazione casuale e che quindi lo scarto rispetto al numero atteso μ(M) sia non significativo, è stato stimato il valore del parametro Z , definito come: (2)

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