GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale
436 GNGTS 2018 S essione 2.2 ESEMPI DI STUDI E ATTIVITÀ A SUPPORTO DELLA MITIGAZIONE DEL RISCHIO V. Pessina, M. Locati, F. Meroni, R. Camassi, E. Ercolani INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Italy Introduzione. La comprensione del rischio da terremoto passa generalmente attraverso la creazione di scenari che interpretano le possibili risposte del territorio ai probabili eventi. Questi scenari prevedono l’integrazione di conoscenze scientifiche e tecniche spesso approfondite in modo disomogeneo: man mano si procede dalla descrizione dello scuotimento atteso a quella della vulnerabilità e alla stima del danno, il livello delle conoscenze si fa sempre più approssimato. Generalmente siamo abituati a confrontarci tutti i giorni con quantificazioni economiche che monetizziamo alcuni aspetti della nostra esistenza e per questo siamo pronti a pagare assicurazioni o servizi che migliorano la qualità della vita. Viceversa, con minor frequenza siamo pronti a valutare la sicurezza delle case, degli uffici ed in generale di tutti gli edifici in cui siamo soliti soggiornare, e mai – o solo in condizioni assai particolari – ci pre- occupiamo dei fenomeni che possono accadere sul territorio in cui abitiamo. La comunità tecnico-scientifica elabora scenari di rischio da terremoto, sviluppa modelli di scuotimento del terreno sofisticati, basati su una grande quantità di dati raccolti, e indaga il fenomeno minuziosamente arrivando a produrre anche simulazioni 3D capaci di tener conto di effetti complessi come la rottura della sorgente, la propagazione delle onde, ed eventuali effetti di amplificazione. Purtroppo con meno precisione si riesce a prevedere il comportamento delle strutture prima che queste vengano danneggiate dal terremoto; infatti, senza un monitoraggio puntuale preventivo, e nonostante la disponibilità di un’enorme quantità di dati a disposizione, risulta ancora estremamente difficile caratterizzare la vulnerabilità degli edifici nel loro complesso. Stupisce come si pretenda di descrivere minuziosamente il comportamento della natura e non si riesca a quantificare ciò che l’uomo sa costruire con le sue mani, o ci si riesca con una bassa precisione. Infine, il fattore ultimo nella generazione di scenari di rischio, quello che riguarda l’esposizione e il valore della vita umana e delle strutture esposte, rappresenta attualmente l’aspetto più difficilmente gestibile di tutto il processo. E’ come se, a causa della sua complessità ed eterogeneità e –diciamolo – delle implicite conseguenze su piani anche non scientifici, la quantificazione dell’esposizione sia stata demandata dalla comunità scientifica dei sismologi e degli ingegneri ad altre competenze non meglio precisate. Ad esempio, anche dal punto di vista storico, le analisi di rischio sismico si concretizzavano nella valutazione del D R ( damage ratio ) ovvero del danno relativo calcolato come percentuale dei costi di riparazione rapportati al costo di ricostruzione. Eppure per azioni concrete di mitigazione del rischio sismico si devono approfondire le conoscenze di tutti i fattori che lo determinano e investire maggiormente, ed in maniera strutturata e integrata, soprattutto sulle valutazioni delle conseguenze dei terremoti. Esistonopurtroppo solopochi esempi virtuosi di scenari di rischio sismicoelaborati integrando considerazioni di pianificazione territoriale o azioni di gestione della fase di emergenza. Così come poche sono le campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini contestualizzate alla realtà del proprio territorio. Illustriamo di seguito, senza grandi velleità, alcuni studi scaturiti dalla necessità di rispondere ad alcune domande tipiche di ricercatori che si occupano di rischio sismico. È possibile fornire una stima affidabile dei costi degli edifici residenziali da usare in fase di prima emergenza? Quanto sono affidabili le stime delle vittime attese? E ancora, quanto è indispensabile la conoscenza del territorio per il cittadino che diventa parte attiva nella fase di prevenzione e protezione del rischio? Stima dei costi degli edifici residenziali danneggiati dal terremoto. Con riferimento al terremoto del 2012 che ha colpito l’Emilia-Romagna e parte dei territori della Lombardia e del Veneto sono stati prodotti degli scenari di rischio espressi in termini di perdita economica dovuta al danneggiamento dell’edilizia residenziale. Il lavoro è stato realizzato all’interno del
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