GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

GNGTS 2018 S essione 2.2 473 Per ciascun scenario si è quindi proceduto alla stima del costo di riparazione unitario delle 8 tipologie edilizie considerate in ognuno degli 8084 centroidi comunali, e successivamente sono stati calcolati i valori assoluti per tipologia ed infine aggregando i totali comunali. Stimate le perdite totali comunali indotte dai 43422 scenari sismici simulati, si è passati quindi al calcolo dei valori di PerditaAnnua Media Comunale (PAMC) tramite il procedimento descritto nel dettaglio in Zanini et al. (2018). Il calcolo della PAMC consiste sostanzialmente nella sommatoria dei valori di PAMC generati da ciascuna delle 36 zone sismogenetiche. Il contributo al PAMC fornito dalla sismicità di una generica zona sismogenetica viene calcolato tramite integrazione di una funzione lineare a tratti, i cui vertici sono rappresentati da coppie di punti nel piano tasso annuo medio di superamento di un evento di data magnitudo ν M vs. valore di perdita assoluta comunale L c corrispondente ad un frattile ritenuto di interesse dall’analista del rischio (ad esempio il valor medio, o percentili rappresentativi dei range interquartili e della mediana) generata da quel dato evento. Nel presente lavoro la funzione lineare a tratti si caratterizza tramite 6 coppie di punti ν M - L c , alle quali vengono aggiunti due punti di costruzione per la chiusura della funzione utili per permettere il successivo calcolo integrale. Maggiori dettagli sulla procedura di stima del PAMC vengono forniti in Zanini et al. (2018). Risultati e potenziale applicativo. Tramite la stima dei valori di PAMC per ciascun comune della penisola, è stato possibile andare successivamente a redigere la mappa del rischio sismico per il patrimonio edilizio residenziale italiano (Fig. 2a): tale mappa permette una restituzione grafica immediata della distribuzione spaziale del rischio sismico in termini assoluti, rappresentando di fatto l’importo economico che, in termini medi, annualmente ogni comune dovrebbe stanziare per far fronte ai costi di riparazione dei danni potenzialmente subiti dal patrimonio residenziale a causa dell’occorrenza di eventi sismici sul territorio nazionale. In tali termini, risulta evidente come la dimensione del valore esposto comunale giochi ruolo preponderante nella quantificazione in termini assoluti della PAMC, presentando valori compresi tra un minimo di 11 €/anno per i comuni del Piemonte nord-orientale, ed un massimo nell’ordine dei 48 milioni di €/anno per il Comune di Roma. Tramite adimensionalizzazione del PAMC per la superficie edificata comunale è possibile ottenere una mappa del rischio in termini di PAMC/m 2 , che permette di restituire una migliore comparazione tra i livelli di rischio sismico di differenti aree del territorio nazionale. La Fig. 2b riporta la mappa di rischio in termini di PAMC/m 2 (con valori nel range compreso tra pochi centesimi di €/m 2 /anno e circa 15 €/m 2 /anno) ovvero di perdita media annua per 1 m 2 di superficie edificata ubicata in un dato municipio: tale valore può essere considerato come base di partenza per la definizione di schemi di trasferimento del rischio sismico anche grazie all’adozione di specifiche coperture di carattere assicurativo, o il ricorso a strumenti di natura finanziaria. In considerazione della suddivisione amministrativa attualmente vigente in Italia, sono state pertanto redatte anche le mappe di rischio sismico ai livelli di dettaglio provinciale e regionale, sia in termini assoluti che adimensionali, tramite successive aggregazioni dei valori di PAMC dei comuni afferenti alle medesime province/regioni, ricavando conseguentemente delle stime di perdita annua media provinciale (PAMP, in Fig. 2c) e regionale (PAMR, in Fig. 2e). I valori di PAMP risultano compresi tra un minimo di circa 30000 €/anno per la provincia di Biella ad un massimo di 207 milioni di €/anno per la provincia di Treviso, mentre i valori di PAMR variano da un minimo di 793000 €/anno per la regione Valle d’Aosta ad un massimo di 542 milioni di €/anno per la regione Emilia-Romagna. Le medesime mappe del rischio sismico a livello provinciale e regionale sono state adimensionalizzate rispetto alle superfici totali edificate ai livelli provinciale e regionale ottenendo così i valori di PAMP/m 2 e PAMR/m 2 riportati nelle Fig. 2d e 2f. I risultati ottenuti evidenziano come i valori massimi pari a circa 5 €/m 2 /anno, siano ridotti rispetto ai picchi letti nella mappa del PAMC/m 2 a motivo del processo di aggregazione delle perdite e successiva adimensionalizzazione a scale territoriali a minor risoluzione, comportante un effetto di averaging sui risultati finali.

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