GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

482 GNGTS 2018 S essione 2.2 circa 30-40 metri, il corpo di frana poggia qui sulla formazione dellaArgille ad Orbulina (UAM3 in Fig.1, che segue la simbologia adottata nel progetto cartografico CARG), costituita da marne argillose e siltiti marnose di colore dal grigio-azzurro all’avana, sottilmente stratificate e ricche di foraminiferi planctonici. Nell’area oggetto di studio, tali depositi risultano erosi in condizioni subaerea prima dell’accumulo di frana e presentano uno spessore residuo di una decina di metri. Caratterizzazione geotecnica. Il centro storico di Pietracamela si sviluppa su una cresta allungata WSW-ENE, sopra i 1000 m s.l.m di quota. La cresta è costituita da depositi di frana tardo-quaternari, sovrapposti ad un substrato geologico formato dall’alternanza di strati arenaceo-pelitico del Gruppo della Laga, immergenti ad alto angolo verso WNW (Fig. 1). Nell’area dell’abitato, i depositi di frana sono formati da blocchi fortemente eterometrici di arenarie e arenarie bioclastiche, anche plurimetrici, che formano una struttura normalmente clastosostenuta, associata una matrice siltoso-sabbiosa e limoso argillosa, alimentati dalla degradazione di versanti prevalentemente arenacei. Il corpo registra spesso una significativa precipitazione biochimica di croste e livelli travertinosi, attiva nell’intervallo fra diversi eventi franosi. Questa precipitazione carbonatica dovuta ad azioni biologiche in acque continentali ha frequentemente indotto una pervasiva cementazione e rilitificazione dei corpi di frana stabilizzati, mentre quelli attivi ovviamente presentano un assai più basso grado di coerenza meccanica. Sotto la porzione occidentale del centro storico, il corpo di frana è dominato da blocchi prevalentemente calcareo-bioclastici ed è costituito da un’alternanza di depositi franosi, derivanti da eventi passati, di matrice prevalentemente calcarea a blocchi carbonatici. Ad una profondità di circa 30-40 metri, il corpo di frana poggia qui sulla formazione della Argille ad Orbulina. Nell’area oggetto di studio, tali depositi risultano erosi in condizioni subaerea prima dell’accumulo di frana e presentano uno spessore residuo di una decina di metri e mostrano un certo grado di alterazione subaerea che ne ha degradato le proprietà meccaniche. Al di sotto, si trova la formazione delle Marne con Cerrogna, sempre meno alterata procedendo verso il basso. Le successioni mioceniche sono coinvolte in importanti deformazioni plio-pleistoceniche, che hanno indotto lo sviluppo di ampie pieghe scollate dal loro substrato geologico, intersecate da un sistema di faglie, anche ad alto angolo. La giacitura degli strati è stata in parte modificata da movimenti gravitativi profondi. Per lo studio di risposta sismica locale è stata presa in considerazione l’area del centro storico di Pietracamela (Fig. 1), poggiante su depositi di frana non interessati da attività recente costituiti da una parte superficiale prevalentemente ghiaiosa con blocchi litoidi e ben cementati che passano ad una matrice meno cementata e prevalentemente sabbiosa fino al contatto con la sottostante formazione delle Argille ad Orbulina. La cresta su cui sorge il centro storico ha le caratteristiche tipiche di un accumulo di frana antico e mostra pendii inclinati di 22° nel settore ad W e di circa 18° nel settore E, valori di cui si è tenuto in considerazione per il calcolo dell’amplificazione topografica nelle analisi 1D. Per gli studi di microzonazione sismica di terzo livello, sono state effettuate indagini geologiche, geotecniche e geofisiche sul sottosuolo. Sulla base del modello di sottosuolo così ricostruito, sono state sviluppate le analisi monodimensionali della risposta sismica locale, utilizzando il codice di calcolo STRATA (Kottke & Rathje, 2008). La definizione del modello di sottosuolo si è bassata su un rilevamento geologico di superficie a grande scala, sondaggi stratigrafici, prove cicliche/dinamiche di laboratorio, indagini di sismica attiva tipo down-hole (DH) e multichannel analysis of surface waves (MASW), e di sismica passiva, che analizzano il rumore sismico ambientale (HVSR). Per il sito del centro storico di Pietracamela sono stati quindi identificati vari litotipi, caratterizzati da varie proprietà fisiche e meccaniche: • ai depositi di frana con clasti e megaclasti litoidi (FRA1), con spessore di 20 metri, è stata assegnata una velocità delle onde di taglio V S ≈ 1300 m/s, legata al loro alto grado di cementazione e precipitazione travertionosa, con peso di volume γ ≈ 22 kN/m 3 e coefficiente di Poisson υ ≈ 0.35;

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