GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

500 GNGTS 2018 S essione 2.3 Conclusioni. Ciascuna delle attività individuate nel “Progetto Subsidenza” concorrerà alla realizzazione di un rapporto conclusivo sullo stato delle conoscenze sul tema delle deformazioni del suolo connesse alle attività di produzione di idrocarburi in aree dell’offshore emiliano romagnolo per la definizione di procedure per il monitoraggio integrato in accordo anche alle raccomandazioni degli ILG (Dialuce et al. , 2014). Bibliografia ARPAE; 2018: <https://www.arpae.it/index.asp?idlivello=1414 >. Berardino, P., Fornaro, G., Lanari, R., Sansosti, E.; 2002: AnewAlgorithm for Surface Deformation Monitoring based on Small Baseline Differential SAR Interferograms. IEEE Trans. Geosci. Remote Sens, 40, pp. 2375-2383. Carminati E., Doglioni C., Scrocca D.; 2006: I fragili equilibri della Pianura Padana. Le Scienze, 450/febbraio 2006. Dialuce G., Chiarabba C., Di Bucci D., Doglioni C., Gasparini P., Lanari R., Priolo E., Zollo A.; 2014: Indirizzi e linee guida per il monitoraggio della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle pressioni di poro nell’ambito delle attività antropiche. Rapporto Tecnico 2014/11. Gambolati G., Teatini P.; 1998: Numerical analysis of land subsidence due to natural compaction of the Upper Adriatic Sea basin. In: Gambolati G. (ed) CENAS, Coastline evolution of the upper Adriatic Sea due to sea level rise and natural and anthropogenic land subsidence. Kluwer Academic Publishing, Water Science & Technology Library N. 28, pp. 103–131. GLI EFFETTI DOMINO E A CASCATA IN EVENTI E CONTESTI COMPLESSI M.P. Boni 1 , S. Menoni 2 , F. Pergalani 1 1 Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Politecnico di Milano, Italy 2 Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano, Italy Complessità degli eventi sismici recenti: l ’ esigenza di passare da una considerazione mono-rischio almultirischio. Negli ultimi anni siamo passati da una considerazione rigidamente impostata per fenomeni pericolosi o hazard ad una comprensione più vasta degli effetti e delle conseguenze di tali fenomeni in contesti sempre più complessi, data la crescita dell’esposizione conseguente all’incremento demografico a scala planetaria e ai processi di urbanizzazione, che vedono ormai più del 50% della popolazione mondiale vivere in centri urbani. Questi ultimi si configurano per loro natura come luoghi di concentrazione di attività e servizi che possono a loro volta provocare incidenti tecnologici più o meno rilevanti. D’altronde si è in presenza di un mondo sempre più popolato e interconnesso a vari livelli, da quello economico, a quello della mobilità e non ultimo, anzi forse il più importante per il futuro di tutti, a livello ambientale. Le ripercussioni di eventi naturali estremi su settori economici interconnessi, anche se distanti migliaia di chilometri dal luogo di impatto, non è forse sufficientemente indagato, ma è stato già oggetto di studi e rapporti (Mazzocchi et al. , 2010; Nanto et al. , 2011; Rose, 2004). D’altro canto anche solo considerando gli ultimi anni, abbiamo spesso assistito a fenomeni calamitosi multipli, sia quando siano innescati gli uni dagli altri, come ad esempio nel caso di tsunami o frane provocati da eventi sismici, sia quando siano indipendenti ma accadano a breve distanza temporale gli uni dagli altri. È quindi emersa la necessità di guardare con più attenzione sia ai fenomeni cosiddetti “multi-hazard” sia alle interazioni complesse dei sistemi esposti che producono condizioni di multi-rischio, assai difficili da indagare e modellare con gli strumenti a nostra disposizione ad oggi.

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