GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

GNGTS 2018 S essione 2.3 501 Stato dell ’ arte in letteratura rispetto alle analisi e valutazioni multirischio. Uno stato dell’arte sintetico ed efficace relativamente alla valutazione e gestione dei rischi in contesti multi- hazard e multi-rischio è offerta nel recente volume curato dal JRC della Commissione Europea (Poljansek et al. , 2017). Si propone dapprima una classificazione del multi-hazard, multi-rischio rispetto al tipo di legame tra i fenomeni pericolosi: se potenzialmente concatenabili in una sequenza di eventi, indipendenti ma insistenti su uno stesso territorio, a loro volta tali da poter accadere contemporaneamente anche senza nessi causali tra essi oppure totalmente disgiunti. Peraltro il problema del multirischio viene presentato soprattutto relativamente alla difficoltà di individuare e costruire modelli efficaci per analizzarli e possibilmente prevederli. Nella maggior parte dei casi dobbiamo accontentarci di modelli qualitativi, mentre modelli quantitativi sono disponibili solo per alcuni tipi di concatenazione e/o compresenza. La questione tuttavia non riguarda solo il lato dei fenomeni, ma anche, o forse soprattutto, quello delle conseguenze e dei danni. È facile che questi ultimi siano concatenati tra loro, date le connessioni sistemiche tra i diversi settori esposti in un’area pericolosa, che si possono indicare come danni sistemici o di secondo ordine (o superiore) pensando alla concatenazione tra elementi danneggiati che a loro volta diventano fattori pericolosi capaci di produrre nuovi danni negli stessi o in altri sistemi esposti (Menoni et al. , 2017; Zschau, 2017). Gli effetti a cascata sono molto evidenti rispetto alle reti di servizio e soprattutto alla rete elettrica, proprio in virtù delle molteplici interdipendenze che legano l’energia a tutte le reti e a molti sistemi urbani e territoriali. Peraltro, si tratta di conseguenze molto visibili soprattutto nelle prime fasi del disastro, quando le reti sono indispensabili per il ripristino di condizioni di normalità e prima ancora per il soccorso alle popolazioni colpite. Tuttavia, gli effetti a cascata sono altrettanto rilevanti nei sistemi economici, con altrettanti effetti a cascata rispetto alla disponibilità delle reti di servizio, in particolare quelle di trasporto, e tra filiere produttive e di servizio diverse ma interdipendenti. Tali effetti a cascata, probabilmente meno evidenti nell’immediatezza dell’evento, possono tuttavia avere ripercussioni anche nel lungo periodo (Dupont e Noy, 2015). Il caso del terremoto in Centro Italia: la viabilità compromessa dalle numerose frane innescate dai sismi; le difficoltà della gestione della nevicata del gennaio 2017. È possibile descrivere alcuni casi occorsi recentemente in Italia che sono emblematici di possibili effetti a cascata in condizioni multi-hazard. Il primo caso riguarda la sequenza sismica in Centro Italia del 2016-17, a valle di tali eventi, si sono verificate numerose frane che hanno coinvolto direttamente la rete stradale, amplificando le problematiche di accessibilità, rendendo quindi ancora più difficoltose le azioni di gestione, sia della fase di emergenza, sia in quelle successive di ripristino della normalità. Ad esempio, il caso della strada di collegamento (sp 136) tra Castelluccio di Norcia e Castelsantangelo sul Nera che, a causa di alcuni movimenti franosi, è stata chiusa, impedendo così l’accesso diretto Fig. 1 - Andamento delle utenze senza energia elettrica nelle provincie abruzzesi (Koçoğlu, 2017).

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