GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

48 GNGTS 2018 S essione 1.1 smogenica principale. In particolare, sono state utilizzate le date dei paleoterremoti riconosciuti in trincea da Galli et al. (2017a, 2017b). La seconda scarpata è stata associata al penultimo evento riconosciuto in trincea (ca. 1600 anni fa) e la scarpata 3 al rigetto cumulato di due eventi avvenuti fra II e IV millennio B.C. Sulla base di tali correlazioni è possibile stimare, per il tratto di faglia analizzato, uno slip rate di circa 1.2 mm/a ed un comportamento della faglia di tipo slip predictable . Conclusioni . L’analisi integrata di dati di scansione laser e di fotogrammetria terrestre ha consentito di ricostruire un modello 3D di dettaglio della scarpata di faglia su roccia (calcare) di M. Vettore nella zona di massimo rigetto del terremoto del 30 ottobre 2016 (Mw 6.5). I pro- fili topografici alla scala dell’intera scarpata di faglia (scarpata post- ultimo massimo glaciale) suggeriscono che circa il 18% del rigetto possa essere dovuto a back-tilting , il quale avrebbe accomodato variazioni volumetriche dovute al cambiamento di pendenza del piano di faglia in profondità. Anche il rigetto cosismico potrebbe essere stato amplificato da back-tilting . L’analisi morfologica della parte basale della scarpata ci ha consentito di riconoscere 3 generazioni di scarpate che se correlate con i paleoterremoti riconosciuti nelle trincee paleosi- smologiche ci permettono di ricostruire uno slip rate della faglia principale per gli ultimi 5-7 millenni, nella zona di massimo rigetto ( slip rate massimo), di circa 1.2 mm/a (circa 1 mm/a se si sottrae la percentuale di back-tilting ) ed un comportamento della faglia consistente con un modello di tipo slip predictable . Bibliografia Civico R., Pucci S., Villani F., Pizzimenti L., De Martini P. M., Nappi R. and the Open EMERGEO Working Group; 2018: Surface Ruptures following the 30 October 2016 Mw 6.5 Norcia 645 earthquake, Central Italy . Journal of Maps, 14:2, 151-160, DOI: 10.1080/17445647.2018.1441756. GalliP.,CastenettoS.andPeronaceE.;2017a: Themacroseismicintensitydistributionofthe30October2016earthquake in central Italy (Mw 6.6): Seismotectonic implications . Tectonics, 36, https://doi.org/10.1002/2017TC004583. Galli P., Galderisi A., Peronace E., Giaccio B., Hajdas I., Messina P. and Polpetta F.; 2017b: Quante volte figliola? Confessioni sibilline di una giovane faglia . GNGTS 2017, 41-45. Lavecchia, G., Castaldo R., De Nardis R., De Novellis V., Ferrarini F., Pepe S., Brozzetti F., Solaro G., Cirillo D., Bonano M., Boncio P., Casu F., De Luca D., Lanari R., Manunta M., Pepe A., Zinno I. and Tizzani P.; 2016: Ground deformation and source geometry of the 24 August 2016 Amatrice earthquake (Central Italy) investigated through analytical and numerical modeling of DInSAR measurements and structural-geological data . Geophys. Res. Lett., 43,12.389–12.398, doi:10.1002/2016GL071723. Pizzi A., Di DomenicaA., Gallovic F., Luzi L. and Puglia R.; 2017: Fault segmentation as constraint to the occurrence of the main shocks of the 2016 Central Italy seismic sequence. Tectonics, doi: 10.1002/2017TC004652. Fig. 2 - Esempio di profilo attraverso l’intera scarpata di faglia ricavato dalla nuvola di punti 3D da scansione laser con evidenziato il cambiamento di pendenza del versante al tetto della faglia (immagine a sinistra). Il cambiamento di pendenza è stato interpretato come l’effetto di un back-tilting dovuto alla diminuzione di pendenza del piano di faglia in profondità, secondo il modello geometrico illustrato a destra.

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