GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

GNGTS 2018 S essione 2.3 517 subsidenza attualmente presente nelle aree di Agosta e Dosso degli Angeli effettuate da ARPAE e Proponente con metodi diversi possono essere considerate un risultato soddisfacente. Ma nei casi come quello in esame, una differenza di pochi millimetri può portare a sottostimare o sovrastimare l’impatto dell’attività mineraria, che in genere si protrae per oltre un decennio, in termini di subsidenza indotta. Infatti, nel caso di Agosta, considerare la subsidenza non dovuta ad estrazione di gas pari a -5 mm/a, significa prevedere che, al 2030, 6,5 cm di abbassamento non saranno dovuti all’estrazione mineraria, influendo quindi sulla valutazione dell’impatto di quest’ultima. Il proponente ha calibrato i dati interferometrici tramite una stazione CGPS (di Smarlacca) che dista circa 15 km dal sito di Agosta e che non fa parte della rete delle 16 stazioni CGPS utilizzata invece da ARPAE. Questo è stato uno tra i molteplici motivi che hanno indotto la RER ad esprimere parere negativo sul progetto e la Commissione Tecnica VIA del MATTM a richiedere, nel suo parere definitivo, una serie di prescrizioni. La RER, infatti, nel parere afferma: “… in questo contesto, la posizione dell’istallazione del GPS diventa decisamente cruciale; … su un territorio così vasto ed eterogeneo, qualora fossero state disponibili più stazioni GPS, esse verosimilmente avrebbero prodotto valori di abbassamento del suolo diversi tra loro; … tali elementi fanno ritenere che le misure di subsidenza prodotte dal Proponente e da ARPAE siano difficilmente paragonabili tra loro, e si ribadisce che l’utilizzo di una unica stazione GPS da parte del Proponente, in un territorio caratterizzato da una forte variabilità intrinseca, potrebbe aver indotto a risultati diversi rispetto alle valutazioni di ARPAE ”. Pertanto, le stime della velocità di abbassamento del terreno effettuate con tecnica PSInSAR da proponente e ARPAE, essendo state calibrate con diversi metodi, risultano differenti (seppur di pochi mm/a) ma anche, purtroppo, non confrontabili tra loro. Pur riconoscendo che la possibilità di misurare con diverse tecniche e reti di monitoraggio i movimenti del terreno consente di effettuare valutazioni autonome utili per eventuali controlli incrociati, è del tutto evidente la necessità di poter disporre di una rete, sufficientemente densa e validata, di riferimento su tutto il territorio nazionale, per la calibrazione dei dati PSInSAR, anche in un’ottica di ottimizzazione dei costi. La disponibilità di immagini radar quasi in continuo, in particolare, dei satelliti Sentinel-1A e 1B del programma Copernicus, ha reso ancor più manifesta tale necessità. Una rete GNSS (Global Navigation Satellite System) collegata alla rete EUREF europea sarebbe ideale per tale tipo di applicazione. Attualmente in Italia sono già presenti molte reti GNSS, ognuna delle quali però non copre con sufficiente densità il territorio italiano: la Rete Dinamica Nazionale dell’IGM, la Rete Integrata Nazionale Gps dell’INGV, la rete GeoDAF dell’ASI, ecc.. Altre reti sono gestite da Università e Enti pubblici. In particolare, le reti gestite dalle dalle Regioni e da soggetti privati come la Fondazione dei Geometri sono costituite da quasi 900 stazioni permanenti. Nel complesso, quindi, il numero di stazioni già operanti e potenzialmente utilizzabili è rilevante. Nell’ambito delle attività propedeutiche alla realizzazione del servizio Ground Motion Spatial Database of Europe, finanziato dalla CE (Copernicus Work Programme 2018) per fornire mappe PSInSAR sull’intero territorio degli Stati membri, il Tavolo Nazionale dei Servizi di Geologia coordinato da ISPRA ha sondato la disponibilità di enti regionali a mettere a disposizione le proprie reti. Analogamente, la messa a sistema di tali reti è prevista anche nell’ambito del servizio “PS Journal” elaborato da ISPRA come Downtream Mirror Copernicus Service nell’ambito del Piano Strategico nazionale della Space Economy (delibera CIPE n.52/2016 del 1 dicembre 2016). Bibliografia Bitelli G., Bonsignore F., Carbognin L., Ferretti A., Strozzi T., Teatini P., Tosi L., Vittuari L.; 2010: Radar interferometry-based mapping of the present land subsidence along the low-lying northern Adriatic coast of Italy, in: Land Subsidence, Associated Hazards and the Role of Natural Resources Development, WALLINGFORD, IAHS Press, 2010, pp. 279 – 286 Bitelli G., Bonsignore F., Pellegrino I., Vittuari L.; 2015: Evolution of the techniques for subsidence monitoring at regional scale: the case of Emilia-Romagna region, (Italy). Proceedings of the Ninth International Symposium on Land Subsidence, Nagoya (Japan), November 15-19, IAHS, 92, 1-7

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