GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

GNGTS 2018 S essione 2.3 529 IL CONTRIBUTO DEI SERVIZI TECNICI REGIONALI PER UN USO SOSTENIBILE DELLE RISORSE ENERGETICHE DEL SOTTOSUOLO L. Martelli 1 , R. Mazzoni 2 , L. Perini 1 , P. Severi 1 1 Regione Emilia-Romagna - Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, Italy 2 Regione Emilia-Romagna - Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale, Italy Premessa. Le autorizzazioni per ricerca, esplorazione, estrazione e stoccaggio dei fluidi nel sottosuolo per l’approvvigionamento energetico (idrocarburi e geotermia), e le relative concessioni sono rilasciate dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) dopo la conclusione positiva della procedura di valutazione ambientale del progetto (verifica di assoggettabilità o valutazione di impatto ambientale) da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM). Le autorizzazioni e concessioni delle attività onshore sono solitamente d’intesa con l’Amministrazione Regionale interessata dal progetto. L’Amministrazione Regionale partecipa anche alla Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale – VIA e VAS istituita presso il MATTM. È in questa sede che vengono analizzati e valutati in dettaglio i vari aspetti ambientali e naturalistici, in particolare quelli geologici e viene quindi rilasciato il parere regionale definitivo. Le maggiori problematiche derivanti dalle attività antropiche nel sottosuolo per l’estrazione e reiniezione di fluidi sono il rischio di fuoriuscita di gas in atmosfera, indurre o innescare sismicità, causare instabilità del suolo (rotture, spostamenti, sollevamenti o subsidenza) o aumentarne gli effetti, inquinare le falde acquifere e il suolo agricolo, produrre rumori oltre i limiti consentiti. Per prevenire tali rischi oltre all’applicazione delle norme di sicurezza previste, è molto importante disporre di dettagliate conoscenze del contesto geologico locale, delle caratteristiche fisiche e delle dinamiche del territorio. È in questa fase che la Regione può e deve fornire il proprio contributo tecnico. Indicazioni per l’analisi dei progetti e il monitoraggio delle attività di coltivazione, reiniezione e stoccaggio di fluidi nel sottosuolo sono gli “Indirizzi e linee guida per il monitoraggio della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle pressioni di poro nell’ambito delle attività antropiche” (ILG) pubblicati dal MiSE nel 2014 (GdL MiSE, 2014). Tale documento è stato redatto anche sulla base delle indicazioni fornite dalla International Commission on Hydrocarbon Exploration and Seismicity in the Emilia Region (ICHESE, 2014). In particolare, nel capitolo 4 vengono fornite indicazioni su dati ed elaborati che devono essere prodotti per la caratterizzazione geologica e sismotettonica dell’area in cui è previsto si debbano svolgere le attività e che dovrà essere oggetto dei monitoraggi. In questo ambito, nel 2015, è stato istituito un gruppo di lavoro costituito da tecnici afferenti al MiSE e alla Regione che si occupa delle attività relative all’ oil & gas , le cui competenze recentemente sono state estese anche alle attività offshore . La conoscenza dell ’ area. Per una valutazione dei possibili impatti e della sostenibilità ambientale realistica del progetto è fondamentale disporre di conoscenze il più possibile approfondite sulle caratteristiche idrogeologiche, stratigrafiche e sismotettoniche del sito d’interesse e dell’area da monitorare. Da questo punto di vista, i servizi tecnici della Regione possono fornire contributi essenziali. La Regione Emilia-Romagna ha sempre considerato di importanza strategica la conoscenza del sottosuolo e delle dinamiche geologiche e perciò, fin dagli anni ’80, sono state attivate collaborazioni con vari Enti di ricerca e con ENI per lo scambio di informazioni finalizzate alla costruzione di un dettagliato quadro conoscitivo del sottosuolo. Sono stati così realizzati studi fondamentali come “Riserve idriche sotterranee della Regione Emilia-Romagna” (RER – ENI, 1998) e le due edizioni della carta sismotettonica regionale alla scala 1:250.000” (Boccaletti et al. , 2004; Martelli et al. , 2017). In queste cartografie e in molti fogli della Carta Geologica d’Italia 1:50.000 relativi al territorio emiliano-romagnolo sono presenti sezioni geologiche, schemi e mappe che illustrano le caratteristiche litostratigrafiche e tettoniche del sottosuolo fino a profondità di varie centinaia, in qualche caso anche migliaia, di metri (fig. 1).

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=