GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

GNGTS 2018 S essione 2.3 535 Fig. 1 - Tratti critici della costa Emiliano-Romagnola per il fenomeno dell’erosione costiera e distribuzione delle concessioni e dei pozzi per lo sfruttamento degli idrocarburi entro le 12 miglia nautiche. Quest’attività intensa ha prodotto interferenze con la stabilità dell’ambiente costiero e con le numerose attività che si svolgono sia a terra che a mare. Per comprendere queste problematiche da decenni vengono condotti monitoraggi e ricerche sulle dinamiche della fascia costiera, sia da parte dell’amministrazione regionale (IDROSER 1982 e 1996). che da vari enti di ricerca La principale criticità costiera imputabile allo sfruttamento delle risorse energetiche di sottosuolo è la subsidenza, un fenomeno complesso, legato anche ad altre componenti antropiche (es. l’estrazione delle acque di falda) e naturali (es. compattazione dei sedimenti e tettonica), che, a sua volta, accentua altri fattori di rischio quali l’erosione dei litorali e le inondazioni marine. La corretta analisi e valutazione dei singoli fenomeni e la quantificazione delle diverse cause che influenzano ciascuno di essi diventa fondamentale per evitare errori di interpretazione anche in una prospettiva di lungo periodo. Si osserva, infatti, che alcuni settori della costa regionale, dove sono ubicati tra i più importanti giacimenti di gas metano sfruttati in territorio regionale, sono afflitti da molteplici criticità croniche, che probabilmente sono ascrivibili all’interazione di diversi processi, tra cui la subsidenza indotta dei prelievi. Esempi in tal senso sono i tratti costieri di Foce Reno e Fiumi Uniti. Il primo è sede del giacimento di Dosso degli Angeli da cui sono stati prelevati i maggiori quantitativi di gas (poco più di 31 miliardi di Sm3 in circa 40 anni di attività) e dove si sono registrati valori di abbassamento del suolo di circa 30-40 cm. Ciononostante, proprio dopo la sospensione della produzione avvenuta nel 2004 e la successiva ripresa nel 2011, con prelievi estremamente più contenuti, contestualmente alla forte riduzione dei tassi di subsidenza, da circa 18 mm/a, registrato negli anni ’80, ai 3 mm/a attuali ( Arpae 2018 ) si è verificata una forte accelerazione dell’arretramento della linea di costa (con tassi di regressione fino a 20 m/anno) con conseguente perdita di ecosistemi naturali preziosissimi soprattutto per un territorio così estremamente sfruttato come la costa RER: Tale dinamica è collegata alla fase di smantellamento più recente della foce del Fiume Reno, già in erosione dalla prima metà del XX secolo per la forte riduzione del trasporto solido fluviale. Nel settore di Fiumi Uniti (RA), dove è presente la concessione di AC27 EA, sede del campo Angela-Angelina, l’analisi dei dati storici e la comparazione con quelli più recenti, hanno dimostrato, invece, che l’attività estrattiva iniziata a terra negli anni ‘60 e proseguita a mare a partire dal 1979, ha elevato i tassi di subsidenza, accelerando l’arretramento della linea

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