GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale
544 GNGTS 2018 S essione 2.3 Queste attività a partire dal 1999 sono sottoposte a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA d’ora in poi; D.lgs 152/1999; Regione Emilia-Romagna, 1999) in attuazione delle Direttive Europee 85/337/CEE e 97/11/CE (Consiglio della Comunità Europea, 1985; Consiglio dell’Unione Europea, 1997). Il monitoraggio delle deformazioni del suolo. Uno dei temi più sentiti dai portatori di interesse e dalle popolazioni relativamente a queste attività è relativo alle deformazioni del suolo, in particolare la subsidenza, che può essere indotta dalle attività legate all’industria Oil&Gas. Per loro natura le attività di ricerca di idrocarburi non producono subsidenza, le attività di stoccaggio producono una deformazione del suolo di tipo sinusoidale in cui si alternano abbassamenti ed innalzamenti del suolo sostanzialmente della stessa ampiezza, mentre le attività di prelievo di idrocarburi possono indurre subsidenza. Va sottolineato che la subsidenza nella pianura emiliano-romagnola ha origini naturali dovute soprattutto alla compattazione dei sedimenti, a cui in alcuni casi possono sommarsi degli effetti antropici, legati principalmente all’estrazioni di fluidi dal sottosuolo (acqua e idrocarburi). Tali effetti antropici possono superare anche di un ordine di grandezza la velocità di subsidenza naturale della pianura emiliano-romagnola, che può essere al massimo di qualche millimetro all’anno (Carminati e Martinelli, 2002). I principali impatti negativi che possono essere prodotti dalla subsidenza interessano l’efficienza del reticolo scolante, l’erosione costiera e la stabilità degli edifici. Per conoscere e monitorare in modo dettagliato e con le migliori tecniche disponibili le deformazioni del suolo eventualmente indotte dalle attività antropiche, il Ministero Sviluppo Economico nel novembre del 2014 ha emanato gli “Indirizzi e linee guida per il monitoraggio della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle pressioni di poro nell’ambito delle attività antropiche” (ILG d’ora in poi. http://unmig.mise.gov.it/unmig/geomonitoraggi/introduzione. asp), che suggeriscono per il monitoraggio delle deformazioni del suolo l’utilizzo di InterferometriaRadar Satellitare, l’istallazione di reti di GNSS, ed eventualmente la realizzazione di livellazioni topografiche di precisione e l’istallazione di assestimetri e piezometri. La Regione Emilia-Romagna ha sempre avuto una grande attenzione per il monitoraggio della subsidenza, e nelle procedure di VIA sono stati prescritti gli stessi monitoraggi indicati nei ILG anche precedentemente rispetto alla loro emanazione. La Regione Emilia-Romagna ha realizzato attraverso ARPAE cinque mappe delle deformazioni del suolo nella pianura emiliano-romagnola che descrivono l’andamento di questo fenomeno dal 1970 al 2016, e che mostrano come esso nel tempo si sia complessivamente attenuato (https://www.arpae.it/index.asp?idlivello=1414 ). Analisi delle deformazioni del suolo nella procedura VIA del giacimento “ Longanesi ”. Nel dicembre 2016 si è conclusa procedura di VIA relativa alla concessione di coltivazione idrocarburi del giacimento “Longanesi”, in comune di Bagnacavallo nella pianura ravennate (Regione Emilia-Romagna, 2016). In questo giacimento è prevista una produzione di oltre 1.000 MSm3 di gas metano, in un intervallo temporale di 10 anni circa. Durante la VIA il tema della subsidenza è stato trattato in modo molto approfondito, attraverso la realizzazione di un modello matematico previsionale che calcola l’abbassamento del suolo dovuto alla produzione del gas attraverso alcuni scenari distinti. Il risultato del modello consiste in una serie di mappe, che riportano la subsidenza attesa per i diversi scenari considerati. La subsidenza si manifesta con una sorta di cono che ha il massimo nella zona sovrastante il giacimento e poi diminuisce allontanandosi da esso. Il massimo di subsidenza (5 – 7 cm) è previsto dopo 30 anni dall’inizio della produzione in una piccola parte della zona sovrastante il giacimento, mentre l’estensione complessiva prevista del cono di abbassamento è dell’ordine di un centinaio di chilometri quadrati. La principale criticità dovuta alla subsidenza indotta dalla messa in produzione di questo giacimento è relativa alla perdita di efficienza del reticolo scolante; infatti l’abbassamento del
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