GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

600 GNGTS 2018 S essione 3.2 prima fase progettuale, sono state eseguite campagne geofisiche per la caratterizzazione del sottosuolo fino agli strati profondi. Inquadramento geologico sito test. La città di Ferrara si sviluppa all’interno di una pianura alluvionale, che rappresenta l’espressione superficiale del bacino tettonico attivo dell’Appennino settentrionale. La deformazione in corso delle unità mesozoica e terziaria induce deformità stratigrafiche e ampie variazioni di spessore delle successioni marine pliocenico-quaternarie a quelle continentali. La parte settentrionale dell’area urbana si trova in corrispondenza dell’anticlinale della rampa associata alla spinta frontale della porzione sepolta esterna dell’Appennino. La struttura anticlinale culmina al di sotto della periferia nord- occidentale della città, dove ospita un campo geotermico sfruttato attivamente (Casaglia). Una faglia trasversale separa questo culmine da una struttura anticlinale orientale, meno elevata, che si dirige assialmente verso est. La subsidenza differenziale influenzò la storia deposizionale del vicino sottosuolo e dei sedimenti affioranti, alimentati dai fiumi Po e Reno. L’evoluzione fluviale del Po ha largamente influenzato la storia urbana di Ferrara, anch’essa colpita da diversi terremoti, la più grave nell’anno 1570. Fenomeni di liquefazione e risposta sismica locale ampiamente controllata dall’architettura stratigrafica sotto-superficiale. Attività sperimentali. Nell’ambito dell’OR3 – “Sviluppo ed integrazione di metodi innovativi per la tomografia 2D e 3D del sottosuolo in aree urbane ed industriali” mediante a) tecniche di remote sensing dal suolo, da aereo e da satellite per la caratterizzazione della superficie terrestre e mediante tecniche geofisiche b) per la diagnostica non invasiva, degli strati più superficiali (-10 m dal p.c.), di medie profondità (-100 m dal p.c.) e profondi del sottosuolo (-1000 m dal p.c.), per il sito test di Ferrara sono state compiute diverse campagne di acquisizione mirate ad approfondire il quadro conoscitivo geomorfologico e geologico del territorio. Nello stesso contesto, nella prima fase progettuale, sono state eseguite campagne geofisiche per la caratterizzazione del sottosuolo fino agli strati profondi. • Acquisizione sismica (dinamica) monocanale ad alta risoluzione nei canali Per la caratterizzazione della parte più superficiale (< 100 m) sono stati acquisiti dati sismici monocanale lungo il Canale Boicelli-Canale di Burana-tratto del Po di Volano. L’approccio utilizzato è quello che tradizionalmente viene impiegato nei rilievi marini: sorgente impulsiva boomer e streamer idrofonico. La sorgente boomer è caratterizzata da una piastra elettrodinamica e fornisce un’ondina con spettro compreso tra 400 e 6000 Hz che consente di ottenere risoluzioni decimetriche, adatte ad identificare le sequenze sedimentarie più superficiali. • Acquisizione sismica (statica) multicanale ad alta risoluzione nei canali È stata sperimentata un’acquisizione sismica a rifrazione/riflessione con cavo di idrofoni appoggiato sul fondo (in condizione statica) ed energizzazione con mud-gun (Masoli et al., 2015). L’obiettivo era quello di aumentare la penetrazione rispetto alla sorgente boomer con una geometria di acquisizione non convenzionale. • Acquisizioni sismiche a terra con onde SH A terra con obiettivi compresi tra pochi metri fino ad alcune decine di metri sotto la superficie è acquisita una line sismica di 145 m con sorgente vibrazionale in modalità onde SH. • Acquisizioni profonde di tipo geoelettrico Questa attività è consistita nell’eseguire una Tomografia Geoelettrica Profonda 2D di tipo DERT ed un’acquisizione 3D con metodo FullWaver. Il metodo geoelettrico DERT, adatto ad esplorazioni profonde (> 300 m), utilizza trasmettitori e ricevitori non collegati con cavi (sistema disaccoppiato) particolarmente adatti ad ambienti urbani e a distanze tra elettrodi elevate. Sono stati installati n.17 elettrodi collegati a 6 data logger per acquisire i valori di caduta di tensione. Gli stessi elettrodi, collegati ad un trasmettitore, sono stati utilizzati per inviare corrente elettrica continua nel terreno. Con l’utilizzo del sistema FULL WAVER della IRIS Instruments, costituito da un trasmettitore e 25 data logger

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