GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

GNGTS 2018 S essione 3.2 601 installati all’interno delle cinta muraria di Ferrara è stato possibile ottenere un’immagine 3D di georesistività al di sotto della città di Ferrara. • Acquisizione sismica con onde P per obiettivi profondi Per ottenere informazioni relativamente alle porzioni profonde (100 – 1000 m) è stata acquisita una linea sismica a riflessione di circa 2.5 Km sul lato orientale della città di Ferrara. Nel rilievo, che per garantire le migliori condizioni è stato eseguito durante la notte, è stata utilizzata una sorgente Vibroseis (MiniVib IVI T-2500). In considerazione del contesto di particolare pregio storico ed architettonico dell’area oggetto di indagine, oltre alle previste autorizzazioni, l’intero rilievo sismico è stato monitorato dal punto di vista vibrometrico al fine di garantire il non superamento delle soglie previste dalla vigente normativa. Referenze C. A. Masoli, Petronio L., E. Gordini, M. Deponte, D. Cotterle, R. Romeo, G. Böhm, A. Barbagallo, R. Belletti, S. ·Maffione, F. Meneghini, 2015. Marine geophysical and geological investigations in support to the construction of new harbour infrastructures: the Trieste Marine Terminal extension. Conference: GNGTS 34° Convegno Nazionale, At Trieste, Volume: Sessione 3.2: Geofisica applicata superficiale ISBN: 978-88-940442-7-0 VERSO UN LAND-STREAMER SISMO-ELETTRICO A. Arato 1 , C. Comina 2 , C. Comotti 2 1 Techgea S.r.l., Torino, Italy 2 Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli Studi di Torino, Italy Introduzione. I sondaggi geofisici sono considerati estremamente efficaci per la caratterizzazione di grandi aree d’indagine con ridotti sforzi economici e di tempo. Questo è particolarmente vero nelle aree coperte d’acqua, dove si possono acquisire una grande quantità di dati in tempi ridotti attraverso il trascinamento di un array mobile dotato di opportuna strumentazione dietro ad una barca di rilevamento. La realizzazione di sondaggi sismici marini con streamer dotati di idrofoni risale già alla metà del secolo scorso (e.g. Telford et al. , 1990), e questa tecnica di acquisizione è diventata recentemente di comune impiego. Nell’ultimo decennio sono stati messi a punto, ed efficacemente impiegati, anche sistemi per l’acquisizione di sondaggi geoelettrici in sistemi acquatici (e.g. Allen and Merrick, 2007; Mitchell et al. , 2008; Sambuelli et al. , 2017). Con entrambe queste metodologie è possibile acquisire con facilità un grande volume di dati in breve tempo. Questa caratteristica, comune a tutte le indagini svolte su aree coperte d’acqua è stata a lungo invidiata dalla geofisica “terrestre”. Inoltre, l’accoppiamento sia degli idrofoni che degli elettrodi con l’acqua è solitamente eccellente e questo permette di acquisire dati di elevata qualità. Al contrario, nelle indagini su terra l’installazione dei sensori di misura (geofoni o picchetti metallici) richiede un notevole dispendio di tempo, in particolar modo su lunghi stendimenti a ridotto interasse tra i sensori, e l’accoppiamento sensore-terreno può in alcuni casi risultare inefficace. Gli streamer sismici marini sono strumenti ampiamente consolidati, e l’interesse nello sviluppo ed adattamento di questi sistemi per indagini terrestri è incrementato in maniera consistente. Dall’inizio di questo secolo parecchi sviluppatori (e.g. Rambøll, Tyrens, Kansas Geological Survey, ecc.) hanno studiato l’uso di land-streamer sismici, che sono assolutamente comparabili a stendimenti sismici classici in gran parte delle situazioni. Se la qualità del dato

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