GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

610 GNGTS 2018 S essione 3.2 di definire un modello geologico concettuale utile a definire un progetto di consolidamento della frana superficiale e di prevenzione della potenziale frana profonda. Bibliografia Balestro, G., Cadoppi, P., Di Martino, L., Sacchi, R.; 1995: Il settore meridionale del Massiccio Dora - Maira (V. Maira e V. Varaita): inquadramento, carta geologica e guida a un’escursione. Acc. Naz. Sci., Scritti e documenti XIV, 501 - 529 Cadoppi P.; 1990: Geologia del basamento cristallino nel settore settentrionale del massiccio del Dora-Maira (Alpi occidentali). Tesi di dottorato, Consorzio Univ. Cagliari-Genova-Torino, inedita, 208pp Naldi, M., Barbero, D.; 2016: Approccio geofisico multi-metodologico per la modellazione geologica e geotecnica del sottosuolo Atti del Workshop in geofisica “Tra Geologia e Geofisica”, Rovereto 3-4 dicembre 2015, ed. Osiride, 23-33. Loke, M.H., Barker, R.D.; 1996: Practical techniques for 3D resistivity surveys and data inversion. Geophysical prospecting, 44, 499-523. INDAGINE GEOELETTRICA A SUPPORTO DELLA VERIFICA DEL MATERIALE DI COPERTURA DI UNA DISCARICA DISMESSA NEL PIEMONTE SUDOCCIDENTALE D. Barbero 1 , M. Naldi 2 1 Studio Geologico e Laboratorio Geotecnico Dott. Diego Barbero, Italy 2 Techgea s.r.l., Italy Introduzione. Misure geofisiche indirette, quali resistività elettrica e polarizzazione indotta, associate a indagini geognostiche (scavi geognostici e prove di permeabilità in situ e in laboratorio), rappresentano un valido strumento per la caratterizzazione geologica e idrogeologica del materiale di copertura di vasche di discariche. Lo studio in esame riguarda le due vasche della discarica di Lesegno in Loc. Prata (Piemonte SW), attualmente in fase di gestione post-mortem , che presentano criticità riguardanti la quantità di percolato presente, che non pare diminuire nel tempo nonostante gli ingenti volumi smaltiti annualmente. La discarica non presenta un capping superficiale con telo di impermeabilizzazione, ma pare essere costituita da un pacchetto composto da uno strato di drenaggio (ghiaia), uno strato impermeabile argilloso e terreno vegetale superficiale. Inoltre, la discarica poggia direttamente su terreni riferibili al substrato terziario (Marne di Paroldo) senza un sistema di impermeabilizzazione continuo. Assetto geologico-strutturale. La discarica oggetto delle indagini si colloca nei Rilievi collinari delle Langhe, modellati nella successione terrigena, con spessore massimo di 5-6000 m, di età compresa tra l’Oligocene e il Miocene Sup. e indicata come Bacino Terziario Piemontese (BTP). Il BTP costituisce un bacino post-collisionale situato al limite tra la catena alpina ed appenninica, le cui formazioni corrispondono a depositi molassici di riempimento di fossa. La successione sedimentaria del BTP costituisce una larga monoclinale, con immersione verso NO e inclinazione compresa tra 8° e 15°, costituita da diversi depositi in rapporti di sovrapposizione e interdigitazione tra loro. Su base genetica delle formazioni si possono individuare tre principali unità (Foglio Ceva; Piana et al. , 2017): 1) Unità oligocenica con depositi continentali di delta-conoide e marino-marginali: F. di Molare; 2) Unità oligo-mioceniche con depositi di piattaforma, scarpata e mare profondo risedimentati: Formazione di Rocchetta, Formazione di Monesiglio, Marne di Paroldo, Formazione di Cortemilia, Formazione di Cessole, Formazione di Cassinasco, Formazione di Murazzano, Formazione di Lequio, Marne di Gallo d’Alba, Arenarie di Diano d’Alba, Marne di S. Agata Fossili; 3) Unità Messiniana con depositi marino- marginali ed evaporitici: Formazione gessoso-solfifera.

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