GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale
GNGTS 2018 S essione 3.2 655 aggiornamento delle informazioni derivanti dalle attività conoscitive già svolte (PTA 2004- 2005 ed aggiornamento 2014 INGV), nonché dall’elaborazione dei dati già acquisiti o in corso di acquisizione dalle attuali reti di rilevamento. Il primo schema di modello concettuale comprenderà l’ipotesi dei flussi idrici dalle aree di ricarica verso i recapiti dei corpi idrici, costituiti da sorgenti e pozzi che ne consentono lo sfruttamento finale, generalmente per scopi idropotabili, irrigui e/o industriali. Al fine di dare indicazioni utili ad un corretto monitoraggio dei corpi idrici sotterranei sarà curata in maniera particolare la rappresentatività dei punti d’acqua considerati rispetto al corpo idrico che li alimenta. Indagini geologiche. Sui corpi idrici già delimitati, ove ritenuto necessario, sono in corso specifici rilievi geologico strutturali e geofisici di superficie (sismica, geoelettrica, elettromagnetica), sia per migliorare la definizione dei limiti superficiali delle unità geologiche ed idrogeologiche, sia per la valutazione delle geometrie degli acquiferi, con identificazione degli spessori e dell’andamento del substrato. Gli studi geologici saranno mirati anche alle analisi mesostrutturali, finalizzate all’identificazione e/o ad una migliore definizione dell’orientamento dei reticoli di frattura dei corpi idrici. Il riconoscimento dell’orientamento e del grado di pervasività delle fratture all’interno delle compagini rocciose, tenendo conto dei dati di superficie, permetterà di schematizzare le direzioni principali del flusso idrico sotterraneo all’interno di acquiferi fratturati. A ciò andranno integrate le campagne di rilievi piezometrici volte alla realizzazione dimappe piezometriche. Indagini idrogeologiche, idrogeochimiche e geofisiche. Allo stato attuale delle conoscenze si è in grado di attribuire un valore di permeabilità orientativo dei singoli corpi idrici, confortato da dati bibliografici disponibili e, talora, da dati relativi a test di emungimento. Non è comunque possibile definire in dettaglio l’esistenza e/o la tipologia delle eventuali connessioni idrauliche esistenti tra differenti corpi idrici, che in affioramento appaiono idraulicamente isolati. Risulta pertanto necessario approfondire adeguatamente le conoscenze relative alle caratteristiche Fig. 1 - Corpi idrici Monti Nebrodi e Peloritani (Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia, art. 117 del D.Lgs n. 152/2006).
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