GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

66 GNGTS 2018 S essione 1.1 Improta L., Valoroso L., Piccinini D. and Chiarabba C.; 2015: A detailed analysis of wastewater-induced seismicity in the Val d’Agri oil field, Italy. Geophysical Research Letters, 42(8), 2682–2690. https://doi. org/10.1002/2015GL063369. Mazzoli S., Ascione A., Candela S., Iannace A., Megna A., Santini S. and Vitale S.; 2013: Subduction and continental collision events in the southern Apennines: Constraints from two crustal cross-sections. Rendiconti Online della Società Geologica Italiana, 25, 78–84. https://doi.org/10.3301/ROL.2013.07. Nicolai C. and Gambini R.; 2007: Structural architecture of the Adria platform-and-basin system. In A. Mazzotti, E. Patacca, & P. Scandone (Eds.), Results of the CROP Project, Sub-Project CROP-04 Southern Apennines (Italy), Ital. J. Geosci, (Vol. 7, pp. 21–37). Rome, Italy: Bollettino della Società Geologica Italiana. Shiner P., Beccacini A. and Mazzoli S.; 2004: Thin-skinned versus thick-skinned structural models for Apulian carbonate reservoirs: Constraints from the Val d’Agri fields, S Apennines, Italy. Marine and Petroleum Geology, 121(7), 805–827. Stabile T. A., Giocoli A., Lapenna V., Perrone A., Piscitelli S. and Telesca L.; 2014: Evidences of low-magnitude continued reservoir-induced seismicity associated with the Pertusillo artificial lake (southern Italy). Bulletin of the Seismological Society of America, 104(4), 1820–1828. https://doi.org/10.1785/012013033. Valoroso L., Improta L., Chiaraluce L., Di Stefano R., Ferranti L., Govoni A. and Chiarabba C.; 2009: Active faults and induced seismicity in the Val d’Agri area (Southern Apennines, Italy). Geophysical Journal International, 178(1), 488–502. https://doi.org/10.1111/ j.1365-246X.2009.04166.x. STIMA DELLA MAGNITUDO MOMENTO (MW) PER LA MICROSISMICITÀ REGISTRATA DALLA RETE SISMICA DI COLLALTO (TV) A. Lanzoni, L. Moratto, E. Priolo, M.A. Romano Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS, Italy Una stima stabile e affidabile dell’energia rilasciata dagli eventi sismici è fondamentale per comprendere la dinamica dei processi di sorgente, anche per terremoti di piccole dimensioni registrati da reti locali. Inoltre la capacità di stimare valori della magnitudo momento (M w ) in tempo quasi reale consente di generare cataloghi di microsismicità che possono essere usati anche nell’ambito del monitoraggio delle attività umane svolte nel sottosuolo, -come la produzione di idrocarburi, lo stoccaggio di gas o lo sfruttamento geotermico-, ad esempio per il funzionamento dei sistemi a semaforo. Essendo la M w correlata direttamente al momento sismico M 0 , essa pu essere utilizzata per stimare alcune grandezze che caratterizzano la sorgente, quali: l’area di rottura della faglia, lo spostamento medio sulla faglia (slip), e lo stress drop. Più in generale, la stima della M w consente di effettuare un bilancio energetico più accurato degli eventi sismici. In particolare, il calcolo di M w per eventi deboli avviene tramite la stima delle ampiezze del plateau dello spettro di sorgente, dopo una adeguata correzione spettrale collegata ad eventuali effetti di sito. Diversi metodi (ad esempio: Atkinson et al. , 2014; Zollo et al. , 2014) sfruttano la relazione tra M 0 e il plateau dello spettro di sorgente. In ogni caso, è necessario che il rumore di fondo non sia dominante rispetto al segnale registrato; per eventi deboli è quindi necessario estendere l’analisi degli spettri ad alte frequenze dove un migliore rapporto segnale/rumore pu essere osservato. Va tuttavia sottolineato che l’accuratezza nella stima della magnitudo momento si riduce man mano che si considerano eventi più piccoli, a causa della diminuzione del rapporto tra l’ampiezza del segnale dovuto all’evento e quella (indipendente dall’evento) del rumore sismico di fondo. Di conseguenza, per gli eventi piccoli le incertezze. tendono a crescere e devono essere obbligatoriamente considerate nella stima del valore finale. L’area studio di questo lavoro si trova nella fascia pedemontana veneta in prossimità delle colline del Montello e di Collalto (TV) e appartiene al distretto sismico della Pedemontana Sud

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