GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale
698 GNGTS 2018 S essione 3.2 di verificare a posteriori che le simulazioni non condizionate mostrino le caratteristiche attese (ovviamente indipendenti dalla singola realizzazione); ii) di modificare coerentemente la TI, iii) di controllare ulteriormente la coerenza fra le nuove realizzazioni e le caratteristiche che si vogliono simulare. Ad esempio, in Fig. 2, è mostrata la stessa sezione, ma in due distinte realizzazioni non condizionate basate su due differenti TI. Nonostante le modifiche nella seconda TI siano piccole rispetto alla TI di partenza (sono state semplicemente eliminate alcune lenti di sabbia), gli effetti nelle realizzazioni finali sono molto significativi. Il processo iterativo può essere interrotto quando le realizzazioni non condizionate raggiungono la rappresentatività richiesta (che può essere stimata sia qualitativamente che attraverso la definizione di parametri quantitativi – Høyer et al. , 2017). - Per quanto riguarda il secondo punto (Fig. 1B), relativo alla stima ed inclusione dell’incertezza dei dati di input, è necessario premettere che, nonostante le informazioni dei pozzi siano (quasi) sempre considerate certe e utilizzate come “hard conditioning”, in generale, la loro qualità e affidabilità dipende da moltissimi fattori (per es., il metodo di perforazione, lo scopo e l’età del pozzo, la presenza contestuale di log geofisici). Un altro fattore da considerare è la differenza di scala fra le strutture che si vogliono simulare e il dettaglio dei pozzi. Al fine di includere e, almeno parzialmente, risolvere queste difficoltà, nell’esempio proposto si è deciso di incorporare le informazioni litologiche dei pozzi (~200 pozzi con una profondità superiore ai 100m dei circa 9000 disponibili nell’area) come “soft conditioning”. Per fare questo, una finestra mobile con la stessa estensione tipica dei features da simulare (~20m) è stata applicata ad ogni pozzo, restituendo la probabilità di avere una litologia piuttosto che l’altra. La ratio di tale approccio risiede nell’assunzione che, nel centro di una formazione, si è più certi della litologia di quanto lo si sia in prossimità dei bordi. Certamente, avendo a disposizione uno studio pozzo per pozzo, tale probabilità poteva essere pesata tenendo conto della qualità variabile dei pozzi. Sfortunatamente, questo non è stato possibile, e un peso del 20% è stato applicato uniformemente a tutti i pozzi. Al contrario dei dati da pozzo, e grazie alla loro qualità e risoluzione (comparabile con quella delle strutture geologiche rilevanti in questo studio), i dati sismici sono stati considerati come “hard conditioning” (Fig. 3). Fig. 2 - Sezione di una realizzazione non condizionata ottenuta con due differenti TI: (A) Relativa alla TI1, corrispondente alla prima ipotesi di training image; (B) Relativa alla TI2, corrispondente alla TI effettivamente selezionata per le successive simulazioni condizionate.
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