GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

GNGTS 2018 S essione 1.1 67 (Sugan e Peruzza, 2011); sede di alcuni terremoti storici, anche con M>6 (Rovida et al. , 2016), e caratterizzata da un livello medio-alto di pericolosità sismica (Gruppo di Lavoro MPS, 2004), l’area ospita un ex-giacimento di metano (a circa 1600 m di profondità) che oggi viene utilizzato da Edison Stoccaggio Spa per lo stoccaggio del gas in base a cicli stagionali semestrali. L’inizio dell’attività di stoccaggio risale agli anni ’90, ma dal 2012 il serbatoio e l’area circostante sono monitorati dalla Rete Sismica di Collalto (RSC), un’infrastruttura di monitoraggio sismico locale realizzata e mantenuta dall’OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale). L’installazione della RSC è conseguente a prescrizioni ministeriali, che consentirono l’aumento della pressione di stoccaggio fino al suo livello originario purché venisse effettuato un monitoraggio sismico a scala locale per il rilevamento di eventuale sismicità indotta. La RSC è operativa dal 1/1/2012, e fino ad oggi ha registrato circa 2000 eventi nell’area circostante il serbatoio. La grande quantità di eventi registrati è direttamente collegata all’elevata sensibilità del sistema di monitoraggio, che permette la localizzazione di eventi sismici con M L <0.0. L’obiettivo di questo studio è quello di stimare la magnitudo momento per i 1706 terremoti registrati dalla RSC nel periodo gennaio 2012-marzo 2018, utilizzando il metodo proposto da Atkinson et al. (2014) e applicato da Moratto et al. (2017) agli eventi sismici localizzati in Italia nord-orientale. Il metodo proposto è basato sulla correlazione tra la M w e il valore dello spettro di risposta in accelerazione (SA) calcolato per specifici periodi. La procedura utilizza semplici relazioni di attenuazione calibrate in due fasi separate: nella prima, sono stati generati sismogrammi sintetici utilizzando un approccio stocastico con il modello di sorgente puntiforme (Boore, 2003); nella seconda, le medesime relazioni sono state calibrate sui dati registrati disponibili associati a valori di M w calcolati in precedenza con altri metodi. In questo approccio, la magnitudo minima che può essere stimata dipende dalla qualità dei segnali registrati alle varie stazioni (ovvero dal rapporto segnale-rumore); il limite superiore è invece fissato a M w =4.0 perché, a magnitudo superiori, gli effetti di faglia finita non sono più trascurabili. In questo studio, il metodo proposto da Moratto et al. (2017) viene applicato ai terremoti registrati dalla RSC. L’algoritmo è stato preliminarmente utilizzato con un dataset ristretto di eventi al fine di selezionare la migliore configurazione di parametri che ottimizzassero la stima di M w , anche per eventi sismici con M L <0.0 In seguito la configurazione di parametri scelta è stata utilizzata per stimare la magnitudo momento sull’intero dataset (-1.0≤M L ≤3.7). I valori di magnitudo momento ottenuti hanno un range pari a 0.5≤M w ≤3.6. I risultati sono stabili anche se maggiori incertezze sono osservate per gli eventi più piccoli a causa del rumore e dei pochi segnali disponibili. Inoltre, è stato osservato che per gli eventi della RSC M L e M w scalano con un fattore 2/3, in accordo con studi precedenti (Deichmann, 2018) e con quanto osservato nell’area dell’Italia nord-orientale (Moratto et al. , 2017). I valori finali di M w sono stati successivamente confrontati con quelli ottenuti da Moratto et al. (2018), che hanno applicato il metodo di inversione degli spettri di sorgente proposto da Zollo et al. (2014) a un sottoinsieme di 30 eventi localizzati dalla RSC. Quel che si osserva è un sostanziale accordo dei risultati ottenuti con i due differenti metodi. Infine, a supporto dei risultati ottenuti, sono state confrontate le stime di magnitudo di completezza (M C ), basate sui valori di M L e sui valori di M w . Bibliografia Atkinson G., Wesley Greig D. and Yenier E. (2014). Estimation of moment magnitude (M) for small events (M<4) on local networks . Seismol. Res. Lett., 85 , 1116-1124. Boore D. (2003). Prediction of ground motion using the stochastic method . Pure Appl. Geophys., 160 , 635-676. Deichmann, N. (2018). The relation between M E , M L and M w in theory and numerical simulations for small to moderate earthquakes, J. Seismol. 22 1645-1668. Gruppo di Lavoro MPS (2004). Redazione della mappa di pericolosità sismica prevista dall’Ordinanza PCM 3274 del 20 marzo 2003. Rapporto Conclusivo per il Dipartimento della Protezione Civile, INGV, Milano-Roma, aprile 2004, 65 pp. + 5 appendici.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=