GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

744 GNGTS 2018 S essione 3.3 facilmente trasportabile (del peso di 10 kg), è caratterizzato dal trasmettitore e dal ricevitore autonomi (Fig. 1). L’acquisizione dati può avvenire inmodo puntuale o in continuo. Gli impulsi elettromagnetici derivanti dall’eccitazione del generatore trasmittente si propagano nell’ambiente, in base all’attenuazione, diffusione e riflessione sulle disomogeneità del mezzo attraversato. Nel Loza il ricevitore viene utilizzato per sincronizzare via radio la trasmittente ad impulsi, in modo tale da non avere alcun collegamento (cavi) elettrico o ottico tra trasmettitore e ricevitore. Ciò rappresenta un’altra fonte molto importante di auto-interferenza dei georadar convenzionali. L’antenna ricevente registra i segnali, converte la risposta elettromagnetica in un segnale elettrico che viene poi filtrato, amplificato e registrato in forma analogica e digitale. Il segnale risultante viene digitalizzato ed inviato all’unità di elaborazione digitale (computer) del segnale primario e della registrazione su memoria interna per l’ulteriore elaborazione e la visualizzazione. Per la maggior parte dei radar tradizionali sviluppati e prodotti finora, viene adottato il metodo della trasformazione stroboscopica del segnale nella regione a bassa frequenza. I problemi tecnici connessi a questa tecnica sono le difficoltà di assicurare la costanza dell’ampiezza-frequenza del segnale, in quanto possono verificarsi oscillazioni parassite ( ringing ) che mascherano il segnale stesso. Il Loza invece utilizza le basse frequenze e quindi, non impiegando la trasformazione stroboscopica ma la digitalizzazione diretta del segnale, garantisce una profondità di investigazione di gran lunga maggiore dei radar tradizionali. In base alla profondità di indagine che si vuole raggiungere e/o alle condizioni ambientali dell’area di rilevamento, è possibile utilizzare diverse configurazioni delle antenne del GPR serie Loza: antenne con frequenza centrale di 10 MHz (15 m di lunghezza) (Loza 2N); antenne con frequenza centrale di 15 MHz (10 m di lunghezza) (Loza 2N); antenne con frequenza centrale di 25 MHz (6 m di lunghezza) (Loza N); antenne con frequenza centrale di 50 MHz (3 m di lunghezza) (Loza N); antenne con frequenza centrale di 100 MHz (1.5 m di lunghezza) (Loza M); antenne con frequenza centrale di 150 MHz (1 m di lunghezza) (Loza M); antenne con frequenza centrale di 300 MHz (0,5 m di lunghezza) (Loza V) (Kopeikin et al. , 2010). La struttura del GPRmonopulse Loza 2N utilizzata in questo lavoro è costituita da: i) un’unità trasmittente; ii) un’unità ricevente per registrare gli impulsi a larga banda; iii) un’antenna Fig. 1 - Configurazione in parallelo dello strumento Loza 2N.

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