GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

GNGTS 2018 S essione 3.3 747 Statiche per la topografia, che consente di inserire l’andamento topografico nel radargramma (Milsom, 2003). Infine, attraverso l’analisi dell’odografo (particolare radargramma, ottenuto con i common depth point acquisiti, da cui è possibile ricavare la velocità di propagazione dell’onda EM che attraversa il sottosuolo ed i valori di permittività dielettrica), sono state effettuate la migrazione e la conversione in profondità. Per la prima sono state applicate le funzioni Amplitude form/0, Amplitude form e la funzione derivativa per focalizzare i segnali scatterati, collassare le iperboli agli apici e riposizionare le inclinazioni delle riflessioni. La conversione in profondità ha consentito di ricostruire, dall’iniziale profilo dei tempi, il profilo in profondità usando tre layers a diverse velocità di propagazione valutate dall’operatore in base alla stratigrafia. Risultati. L’interpretazione dei radargrammi, volta a discriminare la stratigrafia ed individuare la presenza di discontinuità orizzontali e verticali, si è basata sulla caratterizzazione della densità, ampiezza, continuità e geometria delle riflessioni/diffrazioni, nonché sulle conoscenze geologiche dell’area (Vezzani et al. , 2004; Amato et al. , 2014, 2016). Dei 5 profili eseguiti, qui si mostra l’interpretazione del radargramma CST_1 (Fig. 3), che attraversa la Piana “Il Lago” in direzione NE-SO. Il modello interpretativo finale relativo al profilo CST_1 mostra la presenza di lenti di roccia alterata in banchi di brecce e calciruditi e l’esistenza di una faglia verticale che borda la piana e disloca i detriti di falda, brecce e ghiaie dai sedimenti lacustri. Essa si estende da una profondità di 10 m fino a 300 m. I risultati ottenuti mostrano l’efficacia di questa metodologia di prospezione geofisica che, utilizzando un GPR ultradeep di ultima generazione, ha permesso di ottenere un ottimo dettaglio sulla geometria dei corpi e delle strutture presenti fino ad una profondità pari a 400 m. Bibliografia Amato V., Aucelli P.P.C., Cesarano M., Jicha B., Lebreton V., Orain R., Pappone G., Petrosino P., Russo and Ermolli E.; 2014: Quaternary evolution of the largest intermontane basin of the Molise Apennine (central-southern Italy) . Rendiconti Lincei, 25 , 197-216. Amato V., Aucelli P.P.C., Cesarano M., Cifelli F., Leone N., Mattei M., Russo Ermolli E., Petrosino P. and Rosskopf C.M.; 2016: The infill timing of a quaternary intermontane basin: new chrono-stratigraphic and palaeoenvironmental data by a 900 m deep borehole from Campochiaro (central-southern Apennine, Italy) . Abstract, EGU General Assembly, Wien, Austria, 18 . 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