GNGTS 2018 - 37° Convegno Nazionale

78 GNGTS 2018 S essione 1.1 Seismological Instrumental and Parametric Data-Base, Moro et al. , 2008, http://iside.rm.ingv . it/iside/). Successivamente, attraverso un’analisi di dettaglio, sia qualitativa che quantitativa, partita dall’individuazione degli eventi con M ≥ 3.5, sono state riconosciute e descritte sequenze sismiche di bassa magnitudo, sciami o eventi singoli. L’attenzione è stata focalizzata sulle zone epicentrali dei terremoti principali della sequenza sismica del 2016-2018, Accumoli e Norcia. Sono state identificate due sequenze, rispettivamente nel 2007 a Castelluccio di Norcia con un mainshock di Mw 3.9 e nel 2013 nei pressi di Amatrice dove l’evento più forte ha raggiunto Mw 3.7; diversi sciami sismici e due eventi singoli, il 15 marzo 2012 a Castelluccio (Mw 3.7) e il 13 febbraio 2014 a Ovest di Accumoli (ML 3.5). Per avere un quadro più preciso e capire se la sismicità strumentale riconosciuta si è sviluppata in corrispondenza delle strutture attivate durante il 2016-2018, sono state elaborate nuove localizzazioni utilizzando un modello di velocità costruito per l’area di studio (Carannante et al. , 2013) e seguendo un approccio di tipo globale, non lineare e probabilistico con il codice NonLinLoc. La scelta dell’utilizzo di questo codice di localizzazione è stata motivata dalla capacità di fornire informazioni complete sull’incertezza e la risoluzione delle localizzazioni (Lomax et al. , 2008) grazie al calcolo della funzione detta “Probability Density Function” (PDF). Le soluzioni poco vincolate nello spazio sono state quindi scartate per la successiva interpretazione sismotettonica. In base alle nuove localizzazioni ottenute è stato possibile avanzare alcune considerazioni significative. Il confronto delle nuove localizzazioni con gli eventi appartenenti alla sequenza di Amatrice- Visso-Norcia estrapolati dal lavoro di Margheriti et al. (2018) ha messo in risalto un’attività già presente lungo le faglie responsabili della sismicità del 2016/2018, ma anche di faglie rimaste inattive durante la lunga sequenza sismica. A nord del thrust dei Sibillini si sono sviluppate delle sequenze minori esclusivamente nella zona di Castelluccio, in corrispondenza del sistema di faglie del Monte Vettore, a profondità comprese fra 0-10 km (Fig. 2). A sud del thrust dei Sibillini invece, la sismicità ha raggiunto profondità maggiori comprese fra i 3 e i 15 km. In questo secondo settore, le sequenze minori e i cluster si sono localizzati lungo il thrust (Fig. 1) in corrispondenza di strutture che non si sono attivate durante la sequenza del 2016/2018, come per esempio la faglia di Monte Pizzuto, quella di Monte Boragine e la struttura profonda individuata nei pressi di Amatrice. Fig. 1 - Mappa strutturale dell’area di studio e distribuzione epicentrale delle sequenze minori e dei cluster studiati, i cui eventi sono stati riportati per magnitudo crescenti in accordo con la legenda in basso. Con le stelle rosse sono stati invece rappresentati le nuove localizzazioni dei terremoti con M>=5.9 appartenenti alla sequenza di Amatrice-Visso-Norcia nell’area considerata (Marchetti et al. , 2016; Latorre, in preparazione). Modificato da Di Domenica et al. (2012).

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