GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale

GNGTS 2019 S essione 1.1 113 di Conza, Senerchia e Teora furono i comuni quasi totalmente distrutti con intensità I ≥IX MCS/ MSK. Numerosi e devastanti furono anche gli effetti sull’ambiente naturale, intesi come effetti primari, quali fenomeni di fagliazione superficiale (Westaway and Jackson, 1984; Pantosti and Valensise, 1990; Blumetti et al. , 2002) o come effetti secondari, quali frane (oltre 200 frane sismoindotte), fratture nel suolo, variazioni idrologiche e fenomeni di liquefazione (21 casi) e variazioni idrologiche delle sorgenti (Porfido et al. , 2007; Serva et al. , 2007). Anche l’intensità epicentrale, stimata, sulla base della nuova scala macrosismica ESI-2007 (Michetti et al. , 2007), risulta essere pari al X grado (Serva et al. , 2007). Nell’ottica di esaminare lo stato della ricostruzione a quasi 40 anni di distanza dal terremoto, sono stati eseguiti diversi studi di dettaglio relativi alla resilienza connessa agli sviluppi urbanistici di alcuni paesi tra quelli maggiormente colpiti, come Conza della Campania, Calitri, San Mango sul Calore, Balvano (Porfido et al. 2017a; 2017b; Porfido and Spiga, 2018) e ci è sembrato interessante proseguire l’indagine anche attraverso l’esame di alcuni comuni, come ad esempio quello di Cassano Irpino con un livello di danneggiamento lievemente inferiore. Il punto di partenza è costituito dalle relazioni tecniche effettuate immediatamente dopo il sisma per la ricostruzione, sono state, infatti, esaminate le microzonazioni sismiche preliminari eseguite nell’ambito del PFG-CNR (AAVV, 1983), che realizzò un intervento urgente in 39 centri abitati dell’area epicentrale della Campania e Basilicata colpiti dal terremoto. Il caso di studio di Cassano Irpino (AV). Cassano Irpino è un piccolo comune della provincia di Avellino, con circa 1.000 abitanti, posizionato a 34 km da Avellino e a 90 km da Napoli (Fig. 1). Il suo territorio, ricco di acque, è compreso tra gli oltre 900 m s.l.m. dei Monti Toppo Capitino e Serra Nocelleta e i 450 m s.l.m. nel fondovalle del Fiume Calore Irpino. Il centro abitato situato su sperone roccioso dei Monti Picentini, è caratterizzato da un Fig. 1 - Ubicazione dell’area: in rosso le isosiste del terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980 (Postpischl et al. , 1985); in nero le faglie capaci estratte dal catalogo ITHACA (Michetti et al. , 2000).

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