GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale

150 GNGTS 2019 S essione 1.2 sono stati attribuiti ad alternanze di deposizione di mare più o meno profondo, con locali emersioni. Discussione. Le linee sismiche interpretate hanno messo in evidenza l’esatta ubicazione dei margini di piattaforma carbonatica. In Fig. 2 i due profili sismici, ubicati nel settore settentrionale dell’area di studio, attraversano il margine della piattaformaAdriatica mostrando le caratteristiche facies sismiche. Il passaggio da dominio shallow water a dominio bacinale si riflette anche sull’andamento del soprastante marker sismico Messiniano, che si approfondisce durante il Plio-Quaternario, sul dominio bacinale per effetto della compattazione differenziale. La sequenza Quaternaria mostra la progradazione del clinoform prodotto dall’erosione della catena Appenninica. Al di sotto della facies semi-trasparente della piattaforma carbonatica si riconoscono i riflettori ad alta ampiezza della sequenza di rifting Permo-Triassico. Si sono ricostruite le mappe degli orizzonti interpretati utilizzando il flex gridding . La conversione da TWT a profondità permette di analizzare le reali geometrie dei riflettori considerati tramite lo studio delle specifiche formazioni e delle loro proprietà fisiche. In particolare, il Top Messiniano, orizzonte riconoscibile per l’elevata ampiezza del segnale, mostra spesso caratteri erosionali. La suamappatura (Fig. 3) permette di analizzare gli effetti delle deformazioni avvenute nel Plio-Quaternario: inAdriatico centrale (zona B) l’avanzamento della catena Appenninica Centrale e Settentrionale ha causato lo sprofondamento dell’avampaese, creando nuovo spazio di accomodamento colmato da una spessa sequenza sedimentaria (aree verdi adiacenti la linea di costa). Dal Conero verso SE l’allineamento di alti strutturali corrisponde al Mid-Adriatic Ridge, interpretato da Geletti et al. (2008) come l’effetto di sollevamento per halocinesi delle evaporiti del Burano. Più a Sud, al largo del Salento, il Messiniano si trova poco al di sopra della piattaforma carbonatica Apula, seguendone la morfologia. In alcuni casi il tipico troncamento erosionale arriva a coinvolgere la piattaforma stessa. L’orizzonte si approfondisce verso il bacino Ionico, dove le isolinee hanno andamento analogo a quello delle linee batimetriche. Conclusioni. In questo lavoro si è partiti da una raccolta delle attuali informazioni geologiche relative alla microplacca Adria. Si è per ora ottenuta una prima analisi delle facies sismiche delle diverse sequenze litologiche presenti nell’area di studio, il riconoscimento dei margini di piattaforma carbonatici, la distribuzione nel tempo dei diversi processi deformativi che hanno interessato l’Adriatico durante i principali eventi estensionali Permiano/Giurassici e le successive eventi compressivi Cretacico/Attuali. In questa prima fase di lavoro si è analizzato l’Adriatico Centrale, integrando le informazioni con dati di letteratura relativi alle altre aree Adriatiche. Il lavoro prevede l’analisi di ulteriori linee sismiche presenti nel dataset ViDEPI con l’obiettivo di avviare collaborazioni con università estere dell’area Balcanica, tale da integrare i vari dati e riconoscere l’esatta estensione dei margini di piattaforma. Fig. 3 - Mappa del Top del Messiniano, profondità in tempi doppi.

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