GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale
GNGTS 2019 S essione 1.3 173 De Ritis R Ventura G Chiappini M 2007 Aeromagnetic anomaliesreveal hidden tectonic and volcanic structures in the central sector of the Aeolian Islands, southern Tyrrhenian Sea, Italy Journal of Geophysic Research 112 B 10. Di Sipio E Chiesa S Destro E Galgaro A Giarretta A Gola G Manzella 2013 A rock thermal conductivity as key parameter for geothermal numerical models EGU General Assembly. HellstromG 1998 Thermal Performance of borehole heat exchangers International Geothermal Conference (Stockton). Jorand R Clauser C Marquart G 2015 Pechnig R Statistically reliable petrophysical properties of potential reservoir rocks for geothermal energy use and their relation to lithostratigraphy and rock composition: The NE Rhenish Massif and the Lower Rhine Embayment (Germany) Geothermics Journal vol 53 pp 413-428. Moeck I 2014 Catalog of geothermal play types based on geologic controls Renewable and Sustainable Energy Reviews vol 37 pp 867-882. Piromallo C Morelli 2003 A P wave tomography of the mantle under the Alpine-Mediterranean area Journal of Geophysic Research vol 108 NO B2. Viccaro M Pezzino A Belfiore G M and Campisano C 2016 The significance of “geothermal microzonation” for the correct planning of low-grade source geothermal systems Geophysical Research Abstracts vol 18 EGU General Assembly (Vienna, Austria). RELAZIONE SPAZIO-TEMPORALE DEI PROCESSI DI STOCCAGGIO E TRASFERIMENTO DEI MAGMI LUNGO LA EASTERN VOLCANIC ZONE, ISLANDA F. Furia 1 , M. Giuffrida 1 , M. Viccaro 1,2 1 Università di Catania, Corso Magistrale di Scienze Geofisiche, Catania, Italy 2 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Sezione di Catania, Osservatorio Etneo, Catania, Italy Introduzione. Il lavoro mira a definire le relazioni spaziali e temporali dei reservoir magmatici presenti lungo la Eastern Volcanic Zone (EVZ), derivando in particolare la natura e le scale temporali dei processi di stoccaggio e trasferimento dei magmi anche in funzione del ruolo delle strutture tettoniche. Le profondità dei reservoir magmatici che costituiscono i sistemi di alimentazione dei principali sistemi vulcanici lungo la EVZ sono state definite sulla base di dati petrologici e geofisici da letteratura. I tempi di trasferimento del magma sono stati definiti mediante modelli di diffusione di Fe-Mg in cristalli di olivina, correlandoli ove possibile con dati geofisici relativi alla migrazione del magma nella crosta. Inquadramento geologico e strutturale dell’Islanda. L’Islanda è l’espressione subaerea della Dorsale Medio-Atlantica (Mid Atlantic Ridge; MAR), la quale divide le placche Nord- Americana da quella Euroasiatica. Il contesto di divergenza è reso più complesso dalla probabile interazione con strutture mantelliche profonde (ad es., un plume mantellico) che sono state rilevate attraverso tomografia nel settore settentrionale dell’Oceano Atlantico (Foulger 2010). In queste zone, il movimento relativo tra le placche è circa ~18-20 mm/anno. In Islanda, i segmenti della MAR determinano lo sviluppo di alcune zone neovulcaniche (<0.7 Ma), dove il movimento delle placche permette l’intrusione di dicchi e lo sviluppo di sistemi vulcanici. In particolare, la divergenza è accomodata attraverso la Western Volcanic Zone (WVZ) e la Eastern Volcanic Zone (EVZ) nelle parti più meridionali dell’isola, con due principali sovrapposizioni del ridge che si legano in un sistema trasforme, il South Icelandic Seismic Zone (SISZ), il quale lega a sua volta i movimenti relativi tra EVZ e WVZ (Fig. 1). Il trend dominante della direzione delle fratture nella EVZ è N45°E, con propagazione di ~35-50 mm/ anno nella zona sud-occidentale e fino a 11-20 mm/anno nella zona settentrionale della EVZ. La zona di deformazione della EVZ include numerosi sistemi vulcanici, quali ad esempio le isole Vestmanneyjar, Hekla, Torfajökull, Eyjafjallajökull, Katla (compresa la frattura dell’Eldjá), Grímsvötn (compresa la frattura del Laki), Bárðarbunga.
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