GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale
248 GNGTS 2019 S essione 1.4 Caso reale: Mt. Vulture (Italia meridionale). Il campo magnetico del distretto vulcanico del Monte. Vulture (Italia meridionale) è principalmente caratterizzato da due anomalie dipolari, una di lunghezza d’onda più corta, probabilmente correlata all’edificio Mt. Vulture, e l’altra di lunghezza d’onda maggiore, che dovrebbe originarsi da una sorgente più profonda. Il campo è già stato analizzato da Cella e Fedi (2012) utilizzando inizialmente un approccio omogeneo, con β = 3. Ma il modello risultante non è stato in grado di rendere conto delle due sorgenti e ha portato ad un modello non realistico e troppo profondo. Quindi hanno migliorato il problema usando β = 0,25 per la sorgente più superficiale e β = 2 per quella più profonda. Tuttavia, tali valori sono stati stimati analizzando due mappe filtrate, utilizzando un metodo basato sulla trasformata wavelet discreta per separare il campo in due componenti principali, rispettivamente su piccola scala e su larga scala. Pertanto, l’esponente della funzione peso non variava nell’intero volume, ma assumeva valori specifici costanti in due diverse regioni. È chiaro che l’interpretazione dei dati in quest’area è un compito intrigante, poiché la sorgente più superficiale (l’anomalia dell’ampiezza di circa 140 nT , in corrispondenza del vulcano Mt. Vulture) e l’anomalia della sorgente più profonda si sovrappongono completamente (Figura 3b). Usiamo ora il nostro metodo di inversione disomogenea per invertire lo stesso set di dati aeromagnetici, con una dimensione di 74 km per 74 km (Figura 3b), con passo lungo entrambe le direzioni orizzontali di 2 km e una quota di acquisizione di 2,5 km sul livello del mare. L’inclinazione e la declinazione del campo induttore e della magnetizzazione totale sono state stimate da Cella e Fedi (2012) e sono rispettivamente pari a 57 ° e 15 °. Le dimensioni del volume del modello sono 76 km per 76 km per 30 km, con un passo di 2 km lungo le direzioni x e y e 1 km lungo la direzione z. Mostriamo in Figura 3c il β stimato per altitudini da 1 km a 30 km con passo di 1 km. Abbiamo usato la continuazione verso il basso e verso l’alto dei dati aeromagnetici per formare il sistema (9). La figura 3d mostra il modello sorgente ottenuto utilizzando una funzione peso della profondità non omogenea; la sezione verticale corrisponde alla linea tratteggiata nera nella Figura 3b. La sezione verticale descrive molto bene le due sorgenti e sono entrambe collocate a profondità ragionevoli, dal momento che sicuramente la sorgente poco profonda corrisponde al sistema vulcanico del Monte Vulture. Conclusioni. Abbiamo proposto un nuovo approccio di inversione basato sulla creazione di una funzione peso della profondità con un esponente variabile β. I risultati su dati sintetici Fig. 2 - a) Prospettiva W-E del corpo poliedrico vero. Sezione W-E del modello ottenuto (b) utilizzando una funzione peso disomogenea e (c) utilizzando una funzione peso omogenea con esponente uguale a 3. d) Prospettiva N-S del corpo poliedrico vero. Sezione N-S del modello ottenuto (e) utilizzando una funzione peso disomogenea e (f) utilizzando una funzione peso omovenea con esponente uguale a 3.
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