GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale

GNGTS 2019 S essione 2.1 255 IL CENTRO ALLERTA TSUNAMI DELL’INGV: ATTIVITÀ NEL 2018-2019 E SVILUPPI IN CORSO A. Amato e il CAT Team * Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Italy Premessa. Il Centro Allerta Tsunami dell’INGV (CAT-INGV) è nato con lo scopo di contribuire alla mitigazione del rischio dovuto agli tsunami indotti da terremoti sulle coste italiane e del Mediterraneo. Gli tsunami di origine sismica, oltre a essere i più frequenti, sono quelli che possono essere individuati più facilmente. Il CAT-INGV ha due compiti principali: a) fornire l’allerta alle autorità competenti in caso di terremoti potenzialmente tsunamigenici nel Mediterraneo; b) realizzare gli studi necessari alla definizione della pericolosità probabilistica da tsunami per le coste italiane, a partire da quelli di origine sismica (Seismic Probabilistic Tsunami Hazard Analysis, SPTHA). Nel mese di novembre del 2013, l’INGV ha costituito il CAT con il compito di realizzare e rendere operativo il servizio di sorveglianza per l’allerta da maremoti e predisporre il modello di pericolosità da maremoti per le coste italiane. Nel mese di ottobre del 2014, in stretta collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile nazionale, il CAT-INGV ha iniziato le sue attività di monitoraggio dei forti terremoti del Mediterraneo e di verifica delle eventuali variazioni del livello del mare. Per l’Italia questi dati provengono dalla Rete Mareografica Nazionale dell’ISPRA, che copre in maniera omogenea le nostre coste; il CAT analizza inoltre in tempo reale, attraverso accordi internazionali, i dati sismici e mareografici provenienti da numerosi istituti dell’area euro-mediterranea e a livello globale. Nel contesto nazionale, le attività del CAT-INGV si svolgono oggi nell’ambito del Sistema di Allertamento nazionale per i Maremoti generati da sisma (SiAM), costituito dall’INGV, dall’ISPRA e dal Dipartimento della Protezione Civile nazionale (DPC), che ha funzioni di coordinamento e di disseminazione dell’allerta sul territorio. Le attività del SiAM sono disciplinate dalla Direttiva PCM del 17/2/2017 (pubblicata nella G.U. il 5 giugno 2017) che vede DPC, INGV e ISPRA collaborare strettamente per la riduzione del rischio da maremoti di origine sismica. Dal 1° gennaio 2017 il CAT-INGV sta svolgendo il servizio di allertamento in modalità operativa, in collegamento con la Sala Situazione Italia (SSI) del DPC a cui vengono inviati i messaggi di allerta. A livello internazionale, nell’ambito del sistema globale di monitoraggio degli tsunami coordinato dall’International Oceanographic Commission dell’UNESCO, il CAT aveva assunto già nel 2013 il ruolo di NTWC (National Tsunami Warning Center) e di Tsunami Warning Focal Point (TWFP) per l’Italia, e la funzione di cTSP (candidate Tsunami Service Provider), nell’ambito delle attività coordinate dall’ICG-NEAMTWS, uno dei quattro centri in cui è organizzato il sistema a livello globale, iniziando così a fornire un servizio di allerta sperimentale a numerosi centri e Paesi dell’area mediterranea. Nel mese di ottobre 2016, a seguito di una procedura di valutazione internazionale delle procedure adottate, il CAT è stato accreditato come Tsunami Service Provider (TSP) dall’ICG-NEAMTWS per l’intero Mar Mediterraneo. Ad oggi (ottobre 2019) il CAT-INGV fornisce il servizio di allerta, oltre che al DPC e di conseguenza all’intero sistema di protezione civile nazionale: ai quattro TSP e CTSP di Grecia, Turchia, Francia e Portogallo; a Libano, Israele, Egitto, Germania, Malta, Cipro; all’IOC dell’UNESCO; alla Commissione Europea (ERCC e JRC). Il servizio di sorveglianza tsunami per il Mediterraneo. Il servizio di sorveglianza del CAT- INGV viene effettuato nella Sala Sismica dell’Osservatorio Nazionale Terremoti presso la sede di Roma dell’INGV in modalità H24, a opera di personale specializzato, formato opportunamente e coadiuvato da un funzionario esperto reperibile su chiamata. Il sistema di monitoraggio del CAT-INGV si basa sul calcolo rapido dei parametri dei terremoti del Mediterraneo, in un’area di competenza che si estende per 100 km a ovest di Gibilterra e fino al Mediterraneo orientale a est. Le localizzazioni ipocentrali e il calcolo della magnitudo vengono effettuate in maniera

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