GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale
GNGTS 2019 S essione 2.1 263 2. sviluppo di un prototipo di strumento informatico per l’archiviazione e la consultazione delle immagini anche su base geografica. Per quanto riguarda le attività del punto 1, abbiamo acquisito, e ove necessario digitalizzato in alta risoluzione, tutte le immagini disponibili. Ogni immagine è stata schedata secondo uno schema che ne prevede innanzitutto l’attribuzione temporale (Fig. 2): “pre-sisma” (attualmente 167), “post-sisma” (con la rappresentazione degli effetti del terremoto, attualmente 577) e “ricostruzione” (oltre 100 in corso di schedatura). Ogni immagine è stata associata a una località presente nella banca dati CFTI e, ove le informazioni lo consentivano, l’immagine è stata localizzata con maggiore precisione inserendo le coordinate geografiche. La schedatura prevede inoltre diverse altre indicazioni tra cui, ad esempio, la provenienza, l’autore o il fotografo, la descrizione del soggetto (spesso derivata dalla trascrizione di una didascalia associata all’immagine), ecc. Partendo dai testi descrittivi e con l’aiuto delle due mappe del danneggiamento nelle città di Messina e Reggio Calabria realizzate da Baratta (1910) sulla base dell’impianto urbanistico del tempo, con annessa ubicazione dei principali monumenti, è stato possibile risalire in molti casi all’esatta localizzazione degli scatti e quindi alle relative coordinate geografiche. Nei casi in cui non è stato possibile determinare le coordinate con questo metodo, sono state utilizzate a supporto le foto aeree attuali (da Google Earth) e le viste offerte da Google Street View. Poiché le due città – come anche molte altre località – subirono effetti distruttivi, non è stato sempre possibile ricostruire l’esatta posizione di edifici o altri manufatti oggi non più esistenti. Si è quindi deciso di attribuire alla localizzazione di ciascuna immagine un grado di precisione: A - per localizzazioni precise e certe (esempio: edifici ancora esistenti o ricostruiti sullo stesso sito), circa il 50% del totale; B - per localizzazioni con un grado di incertezza relativamente basso (esempio: localizzazione della via, ma non del punto esatto), circa il 25% del totale; C - per localizzazioni meno precise come quartieri di una città, porzioni di centri abitati o di tratti costieri, circa il 25% del totale. Queste informazioni sono utili per poter in seguito applicare criteri di selezione avanzati e realizzare mappe tematiche. Per quanto riguarda le attività del punto 2, relativo allo sviluppo di un prototipo di strumento informatico, abbiamo realizzato uno “Story Map - Tour”, una “Web Mapping Application” realizzata modificando il codice sorgente fornito gratuitamente da ESRI ArcGis Online (Fig. 3). Questo primo prototipo di interfaccia, a seguito di ulteriori estensioni delle funzionalità, diventerà uno strumento del CFTILab in corso di pubblicazione (Sgattoni et al. , 2018). Nel corso dell’attività, trattando il caso del terremoto dello Stretto di Messina del 1908, è stata sperimentata la possibilità di associare alle immagini rappresentate sulla cartografia le descrizioni dei danni sull’edificato storico monumentale, basate sull’analisi delle fonti scritte disponibili per le aree urbane di Messina e Reggio Calabria (Fig. 3). Tali descrizioni per singolo edificio sono state elaborate a seguito di una specifica ricerca (Ciuccarelli, 2008), in cui le schede testuali riportano, ove disponibili, quattro tipologie di dati: i) riferimenti agli effetti sismici subiti dall’edificio prima del 1908, con indicazione delle date dei terremoti precedenti che lo hanno colpito; ii) descrizioni dei danni subiti a causa del terremoto del 1908, con rimando alle fonti; iii) caratteristiche edilizie dell’edificio se riportate dalle fonti (tipologia di materiali, qualità costruttiva, ecc.); iv) informazioni sintetiche su epoca di costruzione, modificazioni edilizie e architettoniche del monumento nel tempo imposte da restauri, interventi conservativi, riparazioni di danni sismici, cambio d’uso, esigenze urbanistiche. Le informazioni che si ottengono con questa associazione sono molteplici: le fonti scritte elaborate in una sintesi testuale e quelle iconografiche, visivamente affiancate, permettono un costante rimando reciproco, completandosi e arricchendosi vicendevolmente. Infatti, le immagini veicolano immediatamente le informazioni sui danni all’edificio, anche se lo rappresentano da un punto di vista fisso. La scheda descrittiva, oltre alle informazioni di corredo sul manufatto
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