GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale

GNGTS 2019 S essione 2.1 265 -punti iii) e iv)-, riporta ciò che osservarono direttamente i testimoni contemporanei visitando e girando attorno a quell’edificio. Da tali descrizioni però, nei casi in cui sono riportati solo dei dettagli, manca una visione immediata e d’insieme del danno, mentre in altri casi sono assenti precisazioni che vadano oltre le semplici espressioni “crollato” o “raso al suolo”. In entrambi i casi le immagini possono integrare efficacemente tali informazioni. La natura sperimentale di questa giustapposizione tra descrizione testuale e immagini consente anche di soffermarsi su alcune considerazioni di metodo riguardo allo studio degli effetti sismici sull’edificato monumentale. Ad esempio, permette di riflettere sui termini o sulle espressioni testuali utilizzate nelle fonti scritte alla luce delle corrispondenti immagini, o verificare quali inquadrature (dal basso, da lontano, ecc.) forniscano una visione più completa degli effetti. Infine, la georeferenziazione di fonti iconografiche e schede descrittive ha un valore di ancoraggio allo spazio geografico importante, che nel caso del 1908 è quasi assoluto: per due città che, dopo il terremoto, hanno pressoché completamente modificato il proprio impianto urbanistico, reticolato stradale, onomastica e/o sito di molti monumenti, si tratta di una ricostruzione fedele dei due centri urbani e dei loro patrimoni monumentali al momento in cui andarono irrimediabilmente perduti (si veda ad esempio Valtieri, 2008). In questo senso un’ulteriore attività in corso consiste nell’identificazione delle stesse viste delle fotografie storiche attraverso le immagini di Google Street View, che in molti casi ha permesso di arrivare a ottenere le corrispondenti attuali, e quindi una panoramica completa sulla trasformazione urbanistica e architettonica, dal pre-terremoto a oggi. Nei prossimi due anni l’attività proseguirà su materiali disponibili per altri terremoti, concordando le priorità coi referenti del Dipartimento della Protezione Civile, e sarà sviluppato un sistema di archiviazione e interrogazione definitivo, che potrà consentire anche la consultazione in interoperabilità a partire da CFTI, ed eventualmente dall’Archivio Storico Macrosismico Italiano (ASMI, Rovida et al. ). Riconoscimenti. Lo studio presentato ha beneficiato del contributo finanziario della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile; rimane degli autori la responsabilita dei contenuti, che pertanto non riflettono necessariamente la posizione e le politiche ufficiali del Dipartimento. Fig. 3 - Esempio di rappresentazione attraverso il prototipo di interfaccia di consultazione che, a seguito dell’identificazione dei soggetti, permette di visualizzare la localizzazione delle immagini in mappa e di consultare, ove disponibile, la sintesi degli effetti del terremoto sul singolo edificio.

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