GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale

GNGTS 2019 S essione 2.1 277 localizzazione degli eventi, calcolo del tempo zero, scelta software utilizzati, oltre al non trascurabile errore umano di chi elabora i dati. Questo lavoro presenta alcune considerazioni sull’attendibilità e sull’ottimizzazione del modello di velocità ottenuto dall’inversione di dati da terremoti allo scopo di aumentare la capacità interpretativa del risultato ottenuto. In particolare sono presentati 3 strumenti utili per questo scopo: l’analisi dei residui dei tempi, il calcolo del gradiente verticale e l’analisi con i clusters sul modello tomografico finale. I dati. Per questo lavoro sono stati utilizzati i dati delle sequenze dei terremoti dell’Aquila 2009 e di Amatrice 2016. Sono stati utilizzate le registrazioni della Rete Accelerometrica Nazionale (RAN, Gorini et al. , 2010) relative ad eventi con Ml superiore a 3.5. Il picking degli arrivi P ed S è stato rivisto e gli eventi rilocalizzati utilizzando il software Antelope della Bolden Real Time Technology (BRTT). Il modello iniziale per l’inversione tomografica è stato creato utilizzando le velocità P estratte dai dati del pozzo Varoni, per la parte superficiale (fino a -6 km in Z), mentre per la parte più profonda (fino a -30 km in Z) è stata definito un leggero gradiente di velocità P da 6.5 km/s a 7.0 km/s; le velocità S sono state invece definite dalle P applicando un rapporto Vp/Vs di 1.73. Per l’inversione dei tempi d’arrivo è stato usato l’algoritmo SIRT (Simultaneous Iterative Reconstruction Technique, Stewart R., 1993), utilizzando il metodo selle griglie sfalsate per l’ottimizzazione della griglia (Vesnaver and Böhm, 2000), con cui si è ottenuto il modello finale con una risoluzione di 3 km in X ed Y e 1 km in Z. Analisi dei residui dei tempi. Uno degli strumenti utili per verificare l’attendibilità del risultato dell’inversione tomografica è l’analisi dei residui dei tempi, la differenza cioè tra i tempi interpretati nei dati (picking delle fasi) ed i tempi calcolati sul modello di velocità finale ottenuto dall’inversione. I valori dei residui vengono visualizzati in un grafico che li rappresenta in funzione dei singoli eventi e per ciascuna stazione di registrazione (Fig. 1). L’utilizzo di questa rappresentazione può risultare molto utile per identificare alcuni errori Fig. 1 - Analisi dei residui dei tempi. (a) Distribuzione dei residui con le soglie definite per il taglio dei record (frecce rosse). (b) Mappa dei residui per ciascun record, rispetto ad ogni evento e singola stazione; in rosso, cerchiati possibili errori evidenziati da alti residui.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=