GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale

GNGTS 2019 S essione 2.1 307 momenti di massima variazione del segnale, per ridurre derive o disturbi strumentali; vi) I sistemi monitorati dovrebbero essere studiati in dettaglio con un approccio multidisciplinare per ottenere una profonda comprensione dei meccanismi che controllano il loro comportamento idrogeologico e geochimico e per migliorare l’affidabilità delle previsioni Bagnore e la stazione di monitoraggio geochimico. La stazione automatica di Bagnore è stata installata nel 2004 alle pendici del Monte Amiata (Toscana meridionale). L’area del Monte Amiata è sfruttata da molto tempo a fini geotermici da due distinti campi geotermici, Bagnore (a SW) e Piancastagnaio (a SE) che producono vapore da un serbatoio poco profondo (<1500 m di profondità) sfruttato dal 1959 (Calamai et al. , 1970) all’interno delle rocce evaporitiche del Triassico appartenenti alla falda toscana e, dalla fine degli anni ‘80, da un serbatoio più profondo (2500-3500 m di profondità) nelle rocce fratturate del basamento metamorfico sottostante il serbatoio carbonatico-evaporitico stesso (Barelli et al. , 2010). La capacità totale installata attualmente è di 88 Mwe. Il paese di Bagnore si trova nel comune di Santa Fiora, considerato insieme agli altri comuni del Monte Amiata, zona ad elevata pericolosità sismica della Regione Toscana (zona 2). La sorgente di Bagnore emerge ad una quota di 765 m s.l.m. nel versante sudoccidentale del Monte Amiata (Fig. 1) con una portata media di 0.5 l/s, una salinità minore di 250 mg/l ed una temperatura media di 21.5 °C, circa 8 °C sopra la temperatura ambiente media nell’area (13.4 °C; dati dal Servizio Idrologico della Regione Toscana; http://www.sir.toscana.it/ ). La sorgente di Bagnore è alimentata da una circolazione breve e poco profonda che si sviluppa all’interno delle rocce vulcaniche del Monte Amiata ed emerge in corrispondenza di un alto strutturale del serbatoio carbonatico sottostante, sfruttato a fini geotermici. L’attuale modello idrogeochimico della sorgente di Bagnore considera che i principali costituenti chimici disciolti in soluzione vengano acquisiti principalmentemediante lisciviazione di costituenti solidi primari (vetro vulcanico e anortite) e cemento carbonato secondario, dopo assorbimento di gas idrotermali. Si suppone che i gas idrotermali, principalmente CO 2 e H 2 S, vengano convogliati prevalentemente in superficie in corrispondenza dell’intersezione della faglia di Bagnore e di un sistema di faglie / fratture orientato NNW-SSE e situato a sud-ovest del vulcano (Pierotti et al. , 2017) La presenza di Trizio, la bassa salinità (< 250 mg/L) ed il contenuto di Cl (< 20 mg/L), insieme all’impronta meteorica del δ 18 O, indicano che le acque di sorgente non sono interessate da mixing con acqua geotermica proveniente ipoteticamente dal serbatoio carbonatico sottostante, sfruttato per la produzione di elettricità (Pierotti et al. , 2016). Fig. 1 - Ubicazione della stazione di monitoraggio geochimico di Bagnore all’Amiata e attività sismica avvenuta nel raggio di 200 Km da Orvieto dal 2004 al 2019. Col pallino rosso sono rappresentati i terremoti con M>4.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=