GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale

GNGTS 2019 S essione 1.1 17 IL TERREMOTO DI FLERI (ETNA) DEL 26 DICEMBRE 2018, M W 4.9. PARTE I: RILIEVO MACROSISMICO ED EFFETTI DI DANNO R. Azzaro 1 , S. D’Amico 1 , T. Tuvè 1 , A. Tertulliani 1 , F. Bernardini 1 , C. Castellano 1 , E. Ercolani 1 , A. Maramai 1 , A. Amantia 1 , M.S. Barbano 2 , E. Giampiccolo 1 , A. Mantovani (QUEST Working Group, Emergenza Etna 2018) 1 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Catania, Roma, Bologna) 2 Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, Università di Catania Introduzione. Il terremoto del 26 dicembre 2018, ore 02:19 UTC, è localizzato dalla rete sismica dell’INGV – Osservatorio Etneo nel basso versante sud-orientale dell’Etna, ad una profondità inferiore al chilometro (Gruppo Analisi Dati Sismici, 2019). Con una magnitudo M L 4.8 o M w 4.9 (dato Regional Centroid Moment Tensors, https://doi.org/10.13127/rcmt/italy ), esso costituisce l’evento più energetico registrato a seguito della breve eruzione effusiva che ha interessato il settore sommitale del vulcano due giorni prima. L’area danneggiata comprende una fascia grosso modo estesa tra Acireale e Zafferana, che è attraversata dalla struttura sismogenetica nota in letteratura come Faglia di Fiandaca, appartenente al sistema delle Timpe. L’evento in questione è stato seguito, nell’arco di un mese circa, da una sequenza sismica di circa 50 scosse di bassa magnitudo (M max 3), localizzate lungo la stessa struttura tettonica. Rilievo macrosismico ed effetti osservati. Il gruppo di emergenza QUEST (QUick Earthquake Survey Team, http://quest.ingv.it/) dell’INGV, in collaborazione con altri ricercatori, ha condotto il rilievo macrosismico secondo le procedure operative consolidate in questi anni, ovvero sopralluoghi nell’area di danno, e indagini telefoniche/raccolta di notizie pubblicate sui media per delimitare l’area di avvertibilità del terremoto. Viste le caratteristiche del territorio densamente urbanizzato, in cui le località rappresentative per l’indagine macrosismica (capoluoghi comunali, frazioni, contrade) si presentano come aggregati senza soluzione di continuità, e la forte attenuazione dell’intensità macrosismica a brevissima distanza dalla zona epicentrale (Azzaro et al. , 2006), nell’area di massimo risentimento è stato effettuato un rilievo di dettaglio (edificio per edificio). In tal modo è stato possibile ottenere una stima affidabile della intensità macrosismica, basata sulla scala europea EMS (Tertulliani et al. , 2019). Complessivamente sono state effettuate otto campagne macrosismiche con squadre che si sono alternate sul terreno (per un totale di 28 gg/persona) e stimate le intensità per 48 località (QUEST WG, 2019). L’area più colpita comprende le località attraversate dal settore di monte della Faglia di Fiandaca, tra Fleri e Pennisi, lungo una fascia con direzione NO-SE estesa circa 4 km. Qui tutti gli edifici rurali e con scarse caratteristiche costruttive (cl. A) hanno subìto il crollo totale (5 grado), mentre le costruzioni in muratura in pietra squadrata (cl. B) sono state gravemente lesionate (3 grado) (Fig. 1), subendo anche alcuni crolli parziali (4 grado). Fig. 1 - Fleri (sx): crollo di un edificio in pietra grezza (cl. A); Mazzasette (dx): danno grave (lesioni a croce di S. Andrea, grado 3) ad un edificio in muratura (cl. B).

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