GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale

20 GNGTS 2019 S essione 1.1 Bibliografia Azzaro R., Barbano M.S., D’Amico S., Tuvè, T.; 2006. The attenuation of the seismic intensity in the Etna region and comparison with other Italian volcanic districts . Ann. Geophys., 49 (4/5), 1003-1020. Azzaro R., D’Amico S., Tuvè T.; 2011: Estimating the magnitude of historical earthquakes from macroseismic intensity data: new relationships for the volcanic region of Mount Etna (Italy). Seism. Res. Lett., 82 (4), 533-544. Azzaro R., D’Amico S.; 2014. Catalogo Macrosismico dei Terremoti Etnei (CMTE) . Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), https://doi.org/10.13127/cmte EMERGEO WG; 2019. Il terremoto etneo del 26 dicembre 2018, M w 4.9: rilievo degli effetti di fagliazione cosismica superficiale. Rapporto INGV n. 1 del 21/01/2019, 9 pp., doi 10.5281/zenodo.2545555 Gasperini P., Vannucci G., Tripone D., Boschi E.; 2010. The location and sizing of historical earthquakes using the attenuation of macroseismic intensity with distance . Bull. Seism. Soc. Am., 100, 2035–2066. Gruppo Analisi Dati Sismici; 2019. Catalogo dei terremoti della Sicilia Orientale - Calabria Meridionale (1999- 2019) . INGV, Catania, http://sismoweb.ct.ingv.it/maps/eq_maps/sicily/catalogue.php QUEST WG; 2019. Il terremoto etneo del 26 dicembre 2018, M w 4.9: rilievo degli effetti macrosismici . Rapporto INGV n. 1 del 06/02/2019, 9 pp., doi:10.5281/zenodo.2558168 Tertulliani A., Azzaro R., Buffarini G.; 2019. Scala Macrosismica Europea 1998, edizione italiana . European Seismological Commission, sub-commission on Engineering Seismology, Working Group Macroseismic Scales. Conseil de l’Europe, Cahiers du Centre Européen de Géodynamique et de Séismologie, Luxembourg, 32, 97 pp., http://media.gfz-potsdam.de/gfz/sec26/resources/documents/PDF/EMS-98_Italian.pdf IL TERREMOTO DI FLERI (ETNA) DEL 26 DICEMBRE 2018, M W 4.9. PARTE II: RILIEVO DEGLI EFFETTI DI FAGLIAZIONE COSISMICA SUPERFICIALE R. Azzaro, S. Pucci, R. Nappi, P.M. De Martini, S. Branca, C.A. Brunori, M. Caciagli, M. Cantarero, F. Cinti, R. Civico, L. Cucci, S. D’amico, E. De Beni, M.T. Mariucci, R. Nave, T. Ricci, A. Smedile, P. Montone, D. Pantosti, L. Pizzimenti, V. Sapia, G. Tarabusi, R. Vallone, A. Venuti, F. Villani (EMERGEO Working Group, Emergenza Etna 2018) Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Catania, Roma, Napoli, Bologna) Introduzione. Il terremoto del 26 dicembre 2018, ore 02:19 UTC, che ha colpito il basso versante sud-orientale dell’Etna, ha prodotto non solo danni gravi e distruzioni nell’area epicentrale, pari al grado 8 EMS (vedi Azzaro et al. , questo volume), ma anche vistose rotture superficiali lungo la faglia di Fiandaca, che è la struttura più meridionale del sistema tettonico delle Timpe (Fig. 1a). Gli effetti di fagliazione cosismica in area etnea sono storicamente piuttosto frequenti in occasione di terremoti superficiali (prof. < 2-3 km), anche per valori di magnitudo relativamente modesti (M ≥ 3.5, vedi Azzaro, 1999). Con una magnitudo M w 4.9 (dato Regional Centroid Moment Tensors, https://doi.org/10.13127/rcmt/italy) , il terremoto in questione rappresenta l’evento più significativo, in termini di entità e complessità della fagliazione associata, verificatosi nell’area etnea negli ultimi 70 anni, con una estensione della rottura superiore rispetto a quelle storiche (≤ 6.5 km). Il gruppo di emergenza per il rilievo degli effetti geologici cosismici EMERGEO (http:// emergeo.ingv.it ) dell’INGV, si è pertanto attivato effettuando quattro campagne di misura con squadre che si sono alternate sul terreno (per un totale di 60 gg/persona), supportate da personale del proprio Centro Operativo per l’organizzazione dei dati e il popolamento del database del gruppo (43 gg/persona). Il rilievo ha consentito la raccolta e catalogazione di circa 900 punti di misura relativi a posizionamento, geometria, rigetto e cinematica delle fratture cosismiche. Effetti di fagliazione. La Faglia di Fiandaca è una struttura che si estende per una lunghezza totale di circa 13 km, caratterizzata nel settore più settentrionale (Fleri-Pennisi) da una direzione NO-SE, e nella porzione meridionale (S.M. la Stella-Aci Catena) da una direzione circa N-S (Fig.

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