GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale

GNGTS 2019 S essione 2.2 371 3. Confronto tra la resistenza ottenuta e la reale resistenza dinamica del terreno, stimata come 1.1 -1.4 della resistenza statica (definita in accordo al criterio di resistenza). 4. Se la resistenza ottenuta dalla curva scheletro è maggiore/minore della resistenza reale, si modifica la curva scheletro rispettivamente diminuendo/aumentando la rigidezza a grandi deformazioni (indicativamente da 0.1% in poi) e si ripete la procedura dal punto 1. Fig. 2 - Esempio di applicazione della procedura per l’inclusione della resistenza nella calibrazione della curva scheletro (strato 0-5m - profilo sabbia z=20m, Vs=300 m/s - curva di riferimento Seed and Idriss 1970 - mean). Dall’esempio riportato in Fig. 2, si può notare come la resistenza, calcolata senza la procedura illustrata, sia ampiamente sovrastimata. I risultati delle analisi sono stati elaborati eseguendo due confronti: 1) lineare equivalente – non lineare (iperbolico + criteri di Masing) e 2) non lineare MRDF-UIUC - non lineare con inclusione della resistenza del terreno, per valutare rispettivamente l’affidabilità, a grandi deformazioni, sia delle analisi lineari equivalenti sia delle analisi non lineari senza resistenza, approcci generalmente impiegati nelle analisi di risposta sismica locale. Nel seguito vengono riportati i risultati, relativi ai soli profili di sabbia (4 depositi x 2 profili Vs x 30 input x 4 modelli = 960 analisi), con riferimento al profilo delle accelerazioni massime e all’accelerazione massima calcolata in superficie PGA z=0 in funzione del picco del profilo delle massime deformazioni tangenziali. Il confronto è effettuato utilizzando i seguenti parametri sintetici, d e D, rispettivamente per il profilo PGA e la PGA in superficie: dove A1 e A2 sono le due analisi messe a confronto, N è il numero di valori di PGA lungo il profilo (1 valore per ogni metro di spessore). Risultati. Nel caso relativo alla valutazione dell’affidabilità del modello Lineare Equivalente (A1=analisi lineare equivalente, A2=analisi non lineare fig. 3a), raggiunta una deformazione pari a 0.01% iniziano ad osservarsi apprezzabili differenze tra i due approcci lineare equivalente e non lineare. Con riferimento all’accelerazione in superficie (Fig. 3b) si osservano valori di D generalmente maggiori di 1 cioè il modello lineare equivalente tende a

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