GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale
GNGTS 2019 S essione 2.2 377 della riluttanza degli individui ad adottare misure di riduzione del rischio anche pianificate a livello governativo (Speranza et al. 2019). Da questi presupposti deriva: i) l’esigenza che la comunicazione scientifica del rischio includa anche il “che cosa fare” per proteggersi e non solo quale sia il rischio che si corre; ii) esigenza di personalizzare il messaggio e iii) di usare dei termini di confronto (si veda per esempio, Pighin et al. , 2011,2013). Oltre a queste indicazioni di carattere generale, sono stati svolti alcuni studi per offrire indicazioni pratiche sul formato di comunicazione da adottare nel sito. In particolare sono state svolte 5 sperimentazioni ad hoc finalizzate a definire: (i) la finestra temporale (1 anno vs 50 anni); (ii) il formato numerico degli indicatori di impatto (percentuale % vs 1/n); (iii) la presenza o meno dell’informazione sul rischio medio degli altri comuni (con e senza valore); (iv) la prospettiva comunicativa (inferiore al 60% vs. superiore al 40%); (v) se comunicare la % in edifici a vulnerabilità bassa o alta. Le sperimentazioni fino ad ora condotte hanno offerto indicazioni interessanti ed utili che hanno consentito di calibrare formati numerici e testi. A titolo di esempio, le evidenze empiriche hanno suggerito che l’adozione di una finestra temporale più ampia (50 anni) ha effetti sulla percezione più efficaci rispetto ad una finestra temporale corta (1 anno), anche a causa dell’effetto magnitudo legato alle perdite attese (maggiori, ovviamente, nel caso di un intervallo temporale più ampio). Altro interessante aspetto emerso dalla sperimentazione è che, in linea con la letteratura precedente, esprimere il rischio con il formato 1 su 100 induce una percezione del rischio maggiore rispetto ad esprimerlo con un formato in percentuale (1%), ma per ovviare a questa distorsione è stato sufficiente fornire entrambi i formati di comunicazione (1%, ovvero 1 su 100). Conclusioni. Il processo di sviluppo della piattaforma SICURO + parte: i) dalla recente produzione di mappe di rischio sismico nell’ambito della piattaforma IRMA, indirizzata alla comunità scientifica del settore con cui è stata condivisa; ii) dalla necessità di diffondere la Fig. 3 - SICURO + : Pericolosità, Vulnerabilità ed Esposizione.
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