GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale

394 GNGTS 2019 S essione 2.2 presentati in Lagomarsino e Giovinazzi (2006). La loro risposta è stata valutata mediante analisi dinamica non lineare al passo utilizzando come input gli accelerogrammi simulati. Il grado di danno atteso per le diverse tipologie e per le diverse realizzazioni considerate è valutato come in Tab. 1, in base ai valori dello spostamento massimo raggiunto dagli SDOF durante le analisi. Tabella 1 - Definizione del grado di danno: d y e d u rappresentano lo spostamento allo snervamento e ultimo per lo SDOF considerato. D k 0 < d max ≤ 0.7 d y Slight ( D 0 ) 0.7 d y < d max ≤ 1.5 d y Moderate ( D 1 ) 1.5 d y < d max ≤ 0.5(d u + d y ) Extensive ( D 2 ) 0.5(d u + d y ) < d max ≤ d u Very heavy ( D 3 ) > d u Destruction ( D 4 ) Le analisi dinamiche non lineari sono state condotte utilizzando il software OpenSees (McKenna 2011). Complessivamente, considerando il numero di realizzazioni, zone censuarie e tipologie edilizie presenti in ogni zona, sono risultate necessarie circa 194000 analisi. I risultati delle analisi hanno evidenziato come la variabilità del danno atteso risulti pronunciata, sia per quanto riguarda la distribuzione spaziale relativa alla singola realizzazione (intra-evento), che fra i valori di picco relativi a realizzazioni diverse (inter-evento). Per riassumere il danno a livello urbano, si è calcolato il danno medio per l’intera area cittadina. Tale valore è calcolato considerando separatamente le diverse realizzazioni del processo di rottura, potendo così individuare l’influenza della sorgente sulla distribuzione spaziale del danno. Un confronto tra la distribuzione spaziale del danno ottenuto con per diverse realizzazioni è presentato in Fig. 2. Fig. 2 - Distribuzione spaziale del danno atteso per quattro diverse realizzazioni del processo di rottura (rispettivamente 8 a , 12 a , 30 a e 37 a ).

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