GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale
398 GNGTS 2019 S essione 2.2 Il corpo esterno studiato si affianca ad ogni lato della struttura esistente sviluppandosi in altezza su tutta la facciata, a partire dal piano di calpestio fino al cornicione della copertura. Esso è realizzato interamente con acciaio del tipo S275 in cui gli elementi strutturali sono pilastri, travi e diagonali (soltanto alcuni controventi sono realizzati con acciaio S235 per esigenze costruttive). Al fine di garantire un’adeguata rigidezza e una posizione più ravvicinata possibile tra il centro di gravità e di quello di rigidezza, i profilati metallici hanno sezioni maggiori alle estremità est-ovest delle facciate principali, ai lati dello scalone d’ingresso sul lato sud e in corrispondenza del nuovo vano scala/ascensore; sia i pilastri che le travi del telaio sono della tipologia HEA o HEB. Al contrario, le aste diagonali hanno sezione circolare piena e sono disposte a x sui piani verticali x-z e y-z, ma anche sul piano orizzontale x-y. Ogni nodo dell’esoscheletro è stato posizionato esternamente ai piani sismici dei singoli impalcati indipendentemente dalla quota, in modo da far agire le due strutture separatamente pur mantenendole accoppiate e appartenenti allo stesso impalcato rigido. È stato imposto un vincolo incastro alla base di ogni pilastro dell’esoscheletro alla quota d’interpiano 2,30 m , livello da cui si erge la struttura come riportato in Fig. 2. Inoltre, a favore di sicurezza, è stato impostato un rapporto ζ E = 100% per lo svolgimento delle analisi. Fig. 2 - Vista xyz lato sud, struttura con esoscheletro. Si può notare che la disposizione dell’esoscheletro ha permesso di regolarizzare maggiormente la pianta della struttura esistente, che fino a quel momento non lo era. Infatti, pur rispettando le regolamentazioni inerenti alle distanze tra edifici antistanti (D.M. 1444,1968) si è provveduto alla creazione di un perimetro rettangolare dove possibile. Lo studio ha previsto l’esecuzione di un’analisi dinamica lineare da cui sono stati ricavati gli spostamenti di piano allo stato limite SLV in testa all’edificio, essendo i valori massimi che la struttura subisce quelli più significativi: risultano δ max,x = 6,53 mm in direzione x e δ max,y = 9,24 mm lungo y. Rispetto alla configurazione originaria della sola struttura esistente, la diminuzione è netta poiché è superiore a otto volte in direzione x, mentre è almeno pari a cinque secondo l’asse y. Il procedimento riguardante le rigidezze strutturali è stato condotto nel rispetto del vincolo normativo relativo agli elementi secondari, come riportato al § 7.2.3 delle Norme Tecniche per le Costruzioni del 2018: ciò significa che la rigidezza della struttura con esoscheletro deve essere almeno pari all’85% del totale. In altre parole, il rapporto tra le rigidezze deve superare il valore di 6,66. Infatti, la progettazione ha rispettato la norma potendo garantire che la costruzione esistente venisse ritenuta secondaria rispetto all’esoscheletro, che assumeva quindi il ruolo di
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