GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale

GNGTS 2019 S essione 2.2 405 ~140 m), con le Greywacke di cui è costituito il Tinakori Hill, il principale rilievo della città (Fig. 1). Lungo una direzione circa trasversale (NNE-SSO) il Thorndon Basin presenta invece bordi con pendenze più dolci (rispettivamente 50° e 30°) e minori spessori delle coperture (massima profondità raggiunta circa 100 m). Fig. 1 - a) a sinistra uno stralcio della mappa geologica di Wellington (modificata da Kaiser 2019) con riportate le tracce di sezione e l’ubicazione delle misure di rumore realizzate; in alto a destra la legenda della mappa; b) modello di sottosuolo dell’area in studio, finalizzato alla valutazione della risposta sismica locale: LD: engineered fill/ Holocene alluvium e colluvium; DU e DL: Pleistocene sediments (rispettivamente sabbie di mare basso e sabbie e limi di mare più profondo); BS e GB: Greywacke del Rakaia Terrane a differenti profondità. Metodologia: definizione e validazione del modello di sottosuolo. La definizione del modello di sottosuolo finalizzato alla risposta sismica locale, è stata suddivisa in 2 fasi: 1) definizione di un modello di sottosuolo preliminare attraverso: i) raccolta delle indagini pregresse (modello geologico 3D; 1600 stratigrafie di sondaggio, numerose indagini CPT/SPT; foto aeree); ii) realizzazione di indagini integrative (34 misure di rumore sismico, ubicazione in Fig. 1); iii) realizzazione di tre cross-sections che attraversano il Thorndon Basin (ubicazione in Fig. 1); iiii) caratterizzazione delle proprietà fisico meccaniche dei materiali. Nel dettaglio le velocità delle onde di taglio (Vs) associate ai diversi materiali sono riprese da Kaiser et al. (2019). Per quanto riguarda il coefficiente di Poisson (ν), il peso dell’unità di volume (g), il comportamento non lineare in condizioni cicliche, espresso in termini di curve variazione del modulo di taglio normalizzato e dello smorzamento, si è fatto riferimento a dati di letteratura; 2) realizzazione del modello di sottosuolo definitivo: la presenza di stazioni sismologiche temporanee poste all’interno dell’area di studio, sia sui depositi di riempimento del bacino (WEMS in Fig. 1) sia su roccia (POTS in Fig.1) ha reso possibile la calibrazione e validazione del modello di sottosuolo attraverso il confronto tra funzioni di amplificazioni sperimentali e numeriche. Adottando infatti la stratigrafia relativa ad un’ideale verticale passante in corrispondenza del sito WEMS, si è calcolata l’amplificazione al sito (A) attraverso analisi numerica lineare 1D (adottando il codice di calcolo STRATA, Kottke

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