GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale

484 GNGTS 2019 S essione 2.2 Al fine di integrare il DFM nelle banche dati gestite dall’INGV, nella fase di progettazione si è tenuto conto dell’esistenza dei web services , ovvero sistemi che permettono l’accesso a dati in modo automatizzabile (Fig. 1). A seconda della collocazione cronologica, i terremoti per cui esistono fotografie sono collegati tramite identificativo all’ Italian Seismological Instrumental and Parametric Database (ISIDe; Mele et al., 2018) che ha una copertura temporale dal 1985 a oggi. I terremoti sono collegati via identificativo agli eventi archiviati nell’Archivio Storico Macrosismico Italiano (ASMI; Rovida et al., 2017) che ha una copertura temporale che va dal 461 a.C. alla fine del 2017. Anche le località per cui sono disponibili fotografie sono collegate via identificativo al Gazetteer di ASMI, l’elenco delle località a cui sono georiferite tutte le osservazioni macrosismiche archiviate. Grazie alla presenza di questi identificativi di località sarà così possibile mostrare la storia sismica corrispondente così come pubblicata sul Database Macrosismico Italiano (Locati et al., 2015). Fig. 1 - Principali tipi di dati contenuti nel DFM e loro relazione con le banche dati esterne collegate tramite identificativi ottenuti tramite l’uso di web services. Oltre a permettere una migliore integrazione tra banche dati diverse grazie all’uso di identificativi univoci condivisi, l’uso di web services permette di ridurre allo stretto necessario i dati immessi manualmente dai contributori. Ad esempio sono automaticamente inseriti tutti i parametri dei terremoti come data, area epicentrale, coordinate geografiche dell’epicentro e magnitudo; lo stesso discorso vale per le località, dove anche dati come il toponimo, coordinate geografiche e comune di afferenza sono aggiunti anch’essi in automatico. La metadatazione delle singole fotografie è un aspetto fondamentale di DFM, e per questo i compilatori possono inserire informazioni quali l’autore, una descrizione generica, le coordinate geografiche, la licenza associata (sono previste solo licenze di tipo Creative Commons). Visto che il principale ambito di utilizzo dell’archivio è quello relativo alla stima del danno basata su scala macrosismica, sono associabili anche una serie di metadati specifici come il soggetto (es.: edificio residenziale o monumentale, oggetto domestico o da esterno, panorama, effetti ambientali), la tipologia (es.: muratura, acciaio, cemento, legno) e la classe di vulnerabilità e il livello di danno secondo quanto specificato nella scala EMS-98. Tutti questi metadati saranno registrati nelle tabelle del database relazionale. In aggiunta e laddove possibile, questi metadati saranno anche codificati secondo i maggiori standard informatici come EXIF e IPTC e incorporati direttamente dentro i file delle immagini. In prima istanza il DFM sarà consultabile solo tramite un sito web dedicato che permetterà la ricerca di fotografie partendo da uno specifico terremoto, oppure da uno qualsiasi dei metadati inseriti. In futuro è previsto che verranno anche realizzati dei web services per permettere

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=