GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale
GNGTS 2019 S essione 2.2 485 l’accesso alle informazioni archiviate anche tramite sistemi automatizzati, andando così ad arricchire il sistema delle banche dati di interesse sismologico interconnesse. Nella prima fase di avvio del DFM l’inserimento delle fotografie sarà riservato al personale che partecipa alle attività di QUEST mentre la consultazione sarà pubblica. Solo in una fase successiva, quando lo strumento sarà maggiormente collaudato, si aprirà al pubblico la possibilità di poter caricare le proprie fotografie ma ci sarà un processo di revisione delle stesse prima della loro pubblicazione. Bibliografia Grünthal G., (Ed.); 1998: European Macroseismic Scale 1998 (EMS-98) . European Seismological Commission, Subcommission on Engineering Seismology, Working Group Macroseismic Scales. Conseil de l’Europe, Cahiers du Centre Européen de Géodynamique et de Séismologie, 15, Luxembourg, 99 pp. Locati M., Camassi R. , RovidaA., Ercolani E., Bernardini F., Castelli V. et al. ; 2016: Database Macrosismico Italiano (DBMI15) . Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), https://doi.org/10.6092/INGV.IT-DBMI15. Mele F. M., Margheriti L., Marcocci C., Bono A., Lauciani V. and Quintiliani M.; 2018: Italian Seismological Instrumental and Parametric Database (ISIDe) . Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), https:// doi.org/10.13127/ISIDE. Rovida A., Locati M., Antonucci A. and Camassi R.; 2017: Archivio Storico Macrosismico Italiano (ASMI) . Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), https://doi.org/10.13127/ASMI. ANALISI DEGLI ELEMENTI NON STRUTTURALI DELLA PIANIFICAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE V. Tomassoni 1 , A. Gigliotti 1 , G. Carbone 1 , F. Fazzio 1 , F. Polpetta 1 , F. Bramerini 2 , E. Cianci 1 , R. Donolo 1 , C. Fontana 1 1 CNR – IGAG, Roma, Italy 2 DPC, Roma, Italy Introduzione. Il presente articolo descrive metodi e strumenti – elaborati nell’ambito del PON Governance 2014-2020 Rischio Sismico e Vulcanico – per l’analisi degli elementi non strutturali del Piano di Protezione Civile comunale (di seguito Piano). Sono stati analizzati principalmente i dispositivi normativi nazionali e regionali per le parti riguardanti la pianificazione di livello comunale. È stata predisposta una struttura logica di analisi della pianificazione, una scheda di rilevamento dati ed è stata avviata una fase di test di rilevamento su un campione di Piani. L’intero lavoro si colloca a complemento dell’analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (OPCM 4007/2012) sia per quanto riguarda l’approccio metodologico di rilevamento delle informazioni utili alla verifica dell’esistenza delle condizioni minime sullo specifico ambito indagato, sia per quanto riguarda la possibile valutazione funzionale del Piano. Riferimenti normativi nazionali. Il Decreto Legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 (Codice di Protezione Civile) all’art. 2 definisce come attività di protezione civile “ quelle volte alla previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi, alla gestione delle emergenze e al loro superamento ”. Definisce poi la prevenzione come “ l’insieme delle attività di natura strutturale e non strutturale […] dirette a evitare o a ridurre la possibilità che si verifichino danni conseguenti a eventi calamitosi anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione ”. Secondo il Decreto, tra le attività di prevenzione non strutturale di Protezione Civile sono comprese “ quelle concernenti : l’allertamento del Servizio Nazionale, […]; la pianificazione di Protezione Civile, […]; la formazione degli operatori […]; l’applicazione e l’aggiornamento della normativa tecnica di interesse; la diffusione della conoscenza e della
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