GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale

488 GNGTS 2019 S essione 2.2 La “Sezione 1 - Identificativi” definisce il quadro territoriale amministrativo di base del Comune, individuando gli enti competenti; la “Sezione 2 - Forme associative” vuole sottolineare l’importanza crescente che sta assumendo la sinergia tra Enti locali per la gestione dei servizi al cittadino e la sicurezza territoriale, per cui ha come obiettivo la conoscenza delle forme associative di cui il Comune fa parte e in particolare delle funzioni loro attribuite, per poter analizzare la risposta prevista nella gestione integrata di un’emergenza. La “Sezione 3 -Attualità del piano” si pone l’obiettivo di analizzare l’aggiornamento e la frequenza di aggiornamento del Piano, in modo da poterne valutare l’attualità, la coerenza con il continuo mutamento dell’assetto organizzativo del territorio, e in conseguenza l’efficacia. All’interno della “Sezione 4 – Inquadramento territoriale” si analizza la completezza e la chiarezza informativa del piano relativamente alle caratteristiche del territorio, in termini di morfologia, infrastrutture, uso del suolo e popolazione: informazioni fondamentali per garantire un intervento calibrato sulla specifica realtà territoriale. La “Sezione 5 – Scenari di Rischio”, esamina gli scenari di rischio presenti nel Piano, specificando l’approfondimento degli studi descritti e la completezza dei dati relativi a pericolosità, vulnerabilità ed esposizione. Confrontando i dati presenti con le informazioni della cartografia tematica e degli studi disponibili, è possibile ottenere informazioni sulla coerenza degli scenari previsti con i rischi riconosciuti sul territorio. All’interno della “Sezione 6 – Organizzazione del Sistema di Protezione Civile”, vengono analizzate le informazioni relative alle funzioni di supporto, alle aree di emergenza, alle risorse (non strutturali) e ai collegamenti infrastrutturali. Ad esempio si verifica che siano stati individuati i Responsabili per le funzioni di supporto in numero coerente con la dimensione del Comune, che le aree e le strutture di emergenza siano chiaramente individuate, riportando i percorsi per raggiungerle, che le risorse (mezzi, materiali e volontari) siano censite e organizzate, garantendone l’effettivo utilizzo secondo le necessità e le tempistiche previste nelle procedure. Attraverso tali dati è possibile valutare se l’organizzazione prevista nel Piano assicuri l’operatività delle strutture comunali e se sia stata determinata in maniera flessibile e in funzione delle specifiche caratteristiche dimensionali e strutturali del Comune specifico. La “Sezione 7 – Procedure operative di intervento” esamina le modalità di intervento previste alla luce degli scenari descritti e degli stati di attivazione, valutando se ad ogni scenario è associata una procedura, se per ogni procedura è individuato un responsabile ed una serie di azioni svolte da soggetti attuatori identificati e se questi sono dimensionati coerentemente sulla base dell’effettiva struttura dell’ente. La “Sezione 8 – Formazione e informazione” analizza se il piano prevede le necessarie attività di formazione del personale preposto alle attività di protezione civile e di informazione della popolazione, valutando che il piano preveda periodicamente delle esercitazioni coerenti con gli scenari di rischio, e delle attività informative con una frequenza adeguata. Infine nella “Sezione 9 – Allegati” si controlla che il piano contenga la necessaria documentazione tecnica, cartografica e la modulistica indispensabili per la fruizione del Piano stesso, in modo che sia facilmente consultabile durante la gestione dell’emergenza, valutando la presenza e la qualità della documentazione allegata. In concreto la redazione della “Scheda NC” si articola in una prima fase di compilazione delle prime 2 sezioni, riguardanti il quadro amministrativo del comune di cui il Piano è oggetto di analisi, con l’inserimento di dati desumibili da fonti ISTAT e Ancitel, affinché siano coerenti a livello nazionale; e una seconda fase di acquisizione della documentazione costituente il Piano e compilazione delle restanti 7 Sezioni, con l’inserimento di informazioni provenienti esclusivamente dal Piano. Sperimentazione. Con il fine di verificare la reperibilità e misurabilità degli elementi e l’applicabilità della Scheda, è stata avviata un’attività di sperimentazione, in 48 comuni appartenenti alle 5 Regioni individuate nell’ambito del PON Governance 2014-2020 Rischio Sismico e Vulcanico (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). I comuni sono stati individuati sulla base della popolazione residente, in funzione di 4 classi demografiche (ab < 10000, 10000 < ab < 50000, 50000 < ab < 100000 e ab > 100000). Ad una prima fase di raccolta

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