GNGTS 2019 - Atti del 38° Convegno Nazionale

42 GNGTS 2019 S essione 1.1 scelta è basata sulla constatazione che le case di Pollara, come del resto dell’isola, sono “in generale poco solide sia perché di costruzione assai difettosa sia perché ormai molto vecchie e indebolite da precedenti fenomeni sismici”. Nel caso di Malfa e di Leni, l’attribuzione di una intensità indeterminata tra il 6°-7° grado deve essere collegata al riferimento alla violenza della scossa avvertita in quei luoghi che causò “gravi lesioni in molte abitazioni”. Tuttavia, per Rinella, ovvero la terza località compresa in questa area, non abbiamo una simile descrizione di danni. Per quanto riguarda la zona orientale dell’isola, che comprende i porti di S. Marina Salina e il porto di Lingua, De Panfilis (1959) attribuisce una intensità del 6° grado. In questo lavoro si propone una revisione del quadro macrosismico di De Panfilis (1959), il quale appare leggermente sottostimato. Infatti, Cavasino (1935) assegna a Pollara un’intensità del 7°-8° nel caso del terremoto del 17 agosto 1926, con una simile descrizione dei danni nei due casi; come sono certamente simili le condizioni abitative nel 1926 e nel 1954. Inoltre, si preferisce riconsiderare l’intensità attribuita al porto di Rinella. Si presenta il riassunto del quadro macrosismico risultante della scossa del 23 (Tab. 1) e del 27 dicembre (Tab. 2), cumulativo per quest’ultima fase: Tabella 2 - Piano Quotato del terremoto del 27 dicembre 1954, nell’isola di Salina. 1954 12 27 7:59 (GMT) Isola di Salina Località Lat Lon I Pollara 38.577 14.809 7-8 Leni 38.556 14.827 7 Malfa 38.580 14.835 7 Lingua 38.540 14.870 6-7 S. Marina Salina 38.562 14.873 6-7 Rinella 38.550 14.828 6 Lipari 38.468 14.958 3 Filicudi Porto IS 38.562 14.582 2 Panarea IS 38.637 15.077 2 Vulcano 38.416 14.959 2 Conclusioni. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di recuperare questa sequenza “dimenticata” e di proporre una valutazione leggermente diversa da quella stimata qualche anno dopo da parte di De Panfilis (1959). Si considera che la nuova stima sia in linea con le attribuzioni d’intensità date in occasione degli altri eventi che provocarono danni più o meno documentati nell’isola. Questa sequenza risulta la seconda in importanza per l’isola di Salina, dopo il terremoto del 17 agosto 1926, per il quale erano stati registrati danni, benché leggeri, nelle isole vicine e che fu avvertito anche nella costa siciliana e calabra con un eventuale effetto di maremoto: conseguenze non registrate durante la sequenza del dicembre 1954. Tuttavia, appare più forte rispetto agli altri eventi conosciuti. Bibliografia Barbano M.S., Castelli V., Pirrotta C.; 2017: Materiali per un catalogo di eruzioni di Vulcano e di terremoti delle Isole Eolie e della Sicilia nordorientale (secc. XV-XX) . Quaderni di Geofisica, 143. Bollettino sismico mensile , 1917-1980: Istituto Nazionale di Geofisica. Carozzo M.T., Cosentino M., Ferlito A., Giorgetti F., Patane G., Riuscetti M.; 1975: Earthquakes catalogue of Calabria and Sicily (1783-1973) . Quaderni della Ricerca Scientifica, CNR, 93. Cavasino A.; 1935: I terremoti d’Italia nel trentacinquennio 1899-1933. Mem. R. Uff. Centr. Meteor. e Geof., Appendice, s.3, v.4. De Panfilis M., 1959: Attività sismica in Italia dal 1953 al 1957. Annali di Geofisica, 12, 1, 21-148.

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